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"Il pugno di ferro serve". Salvini convince Parigi a discutere di migranti

Il Viminale: da gennaio già «restituiti» oltre 23mila. Il ministro francese vedrà i colleghi

"Il pugno di ferro serve". Salvini convince Parigi a discutere di migranti

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, non molla la linea della fermezza con la Francia al confine di Claviere. «In attesa di incontrare il mio collega francese, l'Italia non cambia linea: a Claviere presidio fisso di polizia e verifiche a tappeto sui respingimenti di Parigi degli ultimi mesi», ha sentenziato ieri il responsabile del Viminale. Respingimenti che non sono pochi. Secondo i dati del Viminale i francesi ci hanno rimandato dall'inizio dell'anno 23.095 migranti che sarebbero arrivati dall'Italia, poi intercettati a casa loro e riportati da noi. Il settore terrestre di Ventimiglia fa la parte del leone con 16.541 respinti dai gendarmi del governo francese, che punta il dito contro l'Italia quando il Viminale chiude i porti alle navi delle Ong.

Nei giorni scorsi è scoppiata l'ennesima grana con la Francia sulla frontiera senza sbarre del Monginevro. I gendarmi francesi sono stati pizzicati in due occasioni da filmati girati dalla Digos mentre riportavano bellamente in Italia, senza autorizzazione, i migranti fermati in Francia. Le immagini inchiodano i francesi che fanno scendere alcuni migranti dai furgoni bianchi della Gendarmeria. Dall'inizio dell'anno a Claviere, i francesi ci hanno «restituito» 1100 migranti, ma adesso Salvini vuole vederci chiaro su tutti i respingimenti. Sul confine è stato istituito un posto di blocco e presidio per evitare altre fregature. «L'aria è cambiata: noi, a differenza del Pd, proteggiamo le frontiere e non abbassiamo la testa», ha dichiarato il ministro dell'Interno. Il Viminale ha inviato sul posto il prefetto Massimo Bontempi, direttore centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere. Ieri a Torino ha tenuto una riunione in Questura confermando la linea «dura». Il neo ministro francese dell'Interno, Christophe Castaner, ha parlato di «accordi» per la riconsegna dei clandestini, ma Parigi aveva ammesso che qualcosa non era funzionato. «Non c'è nessun accordo, né scritto, né non scritto. Se gli sbarchi sono scesi da 110mila a 20mila è perché abbiamo usato il pugno di ferro - ha spiegato Salvini - In attesa che la Francia si scusi e la smetta di portare i migranti abusivamente in Italia io il confine lo controllo».

Castaner sembra pronto a «discutere prossimamente con gli omologhi europei compreso Salvini» di migranti e respingimenti. Secondo il ministro dell'Interno francese «non ci può essere soluzione senza cooperazione». Il neo ministro è appena arrivato dalla guida di En Marche, il movimento del presidente Macron in calo di consensi. Per le Europee di maggio è previsto un testa a testa fra il partito del presidente e il Rassemblement National di Marine Le Pen alleata della Lega.

Salvini ha rilanciato la partita di Claviere invitando Castaner in Italia, probabilmente a Milano, anche se in cuor suo avrebbe voluto l'incontro a Claviere, dove il responsabile del Viminale intende recarsi «il prima possibile».

Sulla linea di confine si «fronteggiano» gli agenti italiani e la gendarmeria francese. Da quando è scoppiato il bubbone i gendarmi si fermano prima del territorio italiano e scaricano i clandestini «autorizzati». Il 10 ottobre il Viminale aveva ordinato lo sgombero del «Chez Jesus», il «rifugio autogestito» nei locali occupati nella canonica di Claviere, utilizzato come base dai migranti. I clandestini vengono in gran parte intercettati e respinti, ma ci riprovano. «Mi hanno trovato nei boschi - racconta un 23enne del Mali rimandato indietro nelle ultime ore - Non ho documenti. Sono stato riportato a Claviere. Ora andrò al commissariato di Bardonecchia e prenderò il treno per Torino. Dormirò in stazione. Tra una settimana, magari, riprovo a passare la frontiera.

Devo riuscire a raggiungere i miei fratelli in Spagna, costi quel che costi».

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