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Pusher arrestati a Pisa, Salvini: "Sono già liberi, leggi da cambiare"

Una ventina di spacciatori arrestati, un punto scommesse in centro a Pisa chiuso per quindici giorni, stupefacenti pronta per essere venduti sequestrati dalla polizia

Pusher arrestati a Pisa, Salvini: "Sono già liberi, leggi da cambiare"

Una ventina di spacciatori arrestati, un punto scommesse in centro a Pisa chiuso per quindici giorni, stupefacenti pronta per essere venduti sequestrati dalla polizia. È il bilancio di una operazione antidroga della squadra mobile coordinata dalla Procura della Repubblica di Pisa. A finire in carcere pusher di diverse nazionalità: nordafricani, senegalesi, gambiani e perfino un israeliano e un thailandese. Il vasto traffico di droga era concentrato soprattutto nella zona fra la stazione ferroviaria di Pisa e corso Italia, la principale passeggiata pedonale della città. Il punto scommesse di via Gramsci, vicino alla stazione ferroviaria, è stato chiuso per 15 giorni in quanto - all’insaputa dei gestori - era divenuto un punto di aggregazione per spacciatori e consmatori di droga.

E proprio su questa operazione è intervenuto il ministro degli Interni, Matteo Salvini mettendo però in luce un nuovo aspetto: i pusher sarebbero già in libertà: "L’altro giorno le Forze dell’Ordine hanno ripulito Pisa dagli spacciatori: 22 arresti (tutti giovani stranieri) e quasi trenta indagati. Vendevano droga anche vicino alle scuole. Purtroppo lo sforzo è stato inutile, perché nel giro di poche ore questi delinquenti sono stati rimessi tutti in libertà. Da ministro dell’Interno ringrazio una volta di più le donne e gli uomini in divisa che svolgono con eroismo e professionalità il proprio lavoro. E sono felice di aver finanziato “Scuole sicure” per cacciare i pusher che offrono morte agli studenti e ai nostri figli. Da senatore ho presentato una proposta di legge per aumentare di parecchio le pene agli spacciatori. Non mollo e non mi rassegno: le leggi, quando sono sbagliate e troppo morbide, vanno corrette.

È l’ora della tolleranza zero”.

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