Cronache

Ma quale spiaggia fascista: "Stranezze, non apologia"

Foto del Duce e comizi farsa: il pm chiede l'archiviazione per il titolare dello stabilimento

Ma quale spiaggia fascista: "Stranezze, non apologia"

Una bolla di sapone. La storia dell'estate, tutta da leggere sotto l'ombrellone, che tanto ha fatto discutere nel luglio scorso, finisce con la richiesta di archiviazione per «nessuna apologia di fascismo». La Procura di Venezia ha infatti chiesto il proscioglimento per Gianni Scarpa, l'imprenditore sessantaquattrenne veneziano, gestore dello stabilimento balneare Playa Punta Canna di Sottomarina di Chioggia. La spiaggia era stata ribattezza come «spiaggia fascista». Scarpa aveva affisso alcune immagini di Mussolini e slogan che si richiamavano al Ventennio fascista, ma per il pubblico ministero si è trattato di «articolazione del pensiero». Ossia Gianni Scarpa con le foto di Mussolini, i richiami all'ordine e alla disciplina e le altre «stravaganze» dello stabilimento balneare, non ha commesso alcun reato. Non si trattava dunque di apologia e violazione della legge Scelba.

Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi e la sostituto procuratore Francesca Crupi hanno quindi presentato la richiesta di archiviazione. Adesso la palla passa ai giudici, saranno loro a decidere. Uno dei cartelli «incriminati» e di cui poi il prefetto lagunare aveva chiesto subito la rimozione era: «Manganello sui denti». Le scritte come «ordine, pulizia, disciplina» sancivano le regole che vigono all'interno dello stabilimento balneare e che hanno sempre garantito un aspetto decoroso alla spiaggia.

Scarpa, infatti, a suo tempo si era immediatamente difeso davanti ai cronisti, ai microfoni e alle telecamere: «Dicono che inneggio al regime e sono fascista? Io non sono fascista, io sono amante della pulizia, dell'ordine e della disciplina. Essere etichettato come fascista per questo mi sembra esagerato. I miei clienti mi sostengono. Per terra non c'è nemmeno una cicca. Nessuno si lamenta. La mia è una spiaggia bellissima, pulitissima e ordinata. E poi a casa mia sono liberissimo di esprimere le mie idee».

Sul caso intervenne anche la Digos con un blitz, infine Scarpa era stato indagato. Aveva perfino annunciato di lasciare la gestione della spiaggia dopo vent'anni di servizio. Va ricordato che i clienti l'hanno sempre sostenuto. Nessuno si è mai lamentato. Anzi dopo le polemiche Playa Punta Canna fece registrare un vero e proprio boom di ingressi. «Qui si sta bene, c'è ordine, tutto è pulito», avevano detto i clienti. Anche il leader della Lega Nord Matteo Salvini era venuto in soccorso di Scarpa, presentandosi a Sottomarina di Chioggia in mezzo ai bagnanti per solidarietà nei confronti di Scarpa. Dopo il can can mediatico causato dallo «scandalo» della «spiaggia fascista», il «pirata» Scarpa è diventato un personaggio ricercatissimo. Le interviste, anche da parte dei media stranieri, si sono moltiplicate e per il «bagnino del duce» si era ipotizzata anche la partecipazione a vari programmi televisivi.

Trasmissioni che Scarpa ha però rifiutato categoricamente.

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