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Quando Grillo se la prendeva coi pensionati "privilegiati"

Sul blog del comico è apparso l'appello ai pensionati a richiedere indietro i soldi delle pensioni. Ma solo qualche tempo fa li chiamava "privilegiati con una buona pensione"

Quando Grillo se la prendeva coi pensionati "privilegiati"

Ora Beppe Grillo esorta tutti quei pensionati che hanno subito l'illegittimo blocco delle pensioni a ribellarsi. Sul suo blog pubblica una lettera da mandare all'Inps per richiedere il rimborso integrale della pensione. A correlare l'articolo una foto di quelle che piacciono agli utenti del blog, con il ministro Giuliano Poletti seduto sul water e il titolo inequivocabile: "Bonus Poletti meglio dei confetti, fa cagare".

Già, perché - a ragione stavolta - il comico ricorda ai suoi fan che il governo Renzi avrebbe dovuto ridare tutti i soldi delle pensioni dopo lo stop della Consulta alla riforma Fornero. "Il Bonus Poletti ha il dolce sapore di prugna dei famosi confetti e fa cagare: ti restituisce meno di quanto dovuto e ti fa credere che sia persino un favore", scrive Grillo, rivolgendosi sia a chi ha la pensione inferiore ai 3.000 euro (e quindi riceverà i 500 euro del Sindaco d'Italia), sia quelli che invece non vedranno un euro. Infatti - ha detto Renzi - "non darò soldi a chi già sta bene".

Il Movimento Cinque Stelle oggi ritiene le pensioni sacre. Tutte, anche quelle "ricche". Infatti sul suo blog, Grillo cita Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale, il quale in una intervista ha bacchettato il governo, esortandolo a ridare i soldi delle mancate indicizzazioni anche a chi sta a casa dal lavoro con più 3.000 euro.

Ebbene, solo due anni fa Beppe Grillo non la pensava esattamente così. Anzi. I pensionati erano dei privilegiati che mangiavano sulla testa dei giovani. In un post del 26 febbraio 2013, infatti, divideva gli italiani in cittadini del gruppo A (giovani e senza futuro) e quelli del gruppo B (vecchi e che non sono stati colpiti dalla crisi), due categorie in competizione. Con la prima schiacciata dall'immobilismo della seconda. Tra quelli del gruppo B ci sono proprio i pensionati che oggi Grillo difende, "persone che galleggiano, che la crisi ha solo sfiorato un po’” - come ha detto in una intervista sul web. Tra questi privilegiati Grillo fa rientrare i “pensionati non proprio da minima che hanno magari una casa più un’altra casa… e che bene o male hanno vivacchiato coi low cost, grazie ai prezzi che sono calati… a discapito di quei milioni che ora non ce la fanno più". Sono i cittadini che non vogliono "mollare nulla, hanno spesso due case, un discreto conto corrente, e una buona pensione o la sicurezza di un posto di lavoro pubblico".

Grillo allora chiudeva il suo sermone sul blog così: "Ogni mese lo Stato deve pagare 19 milioni di pensioni e 4 milioni di stipendi pubblici. Questo peso è insostenibile, è un dato di fatto, lo status quo è insostenibile".

Ieri se la prendeva coi lavoratori a riposo perché costano troppo. Oggi li esorta a richiedere indietro tutti i soldi.

Coerenza grillina.

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