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Reddito, Di Maio ora accelera: "In stampa 6 milioni di tessere"

Luigi Di Maio accelera sul fronte del reddito di cittadinanza. Il vicepremier di fatto manda un messaggio chiaro all'Europa e alla Commissione dopo la bocciatura

Reddito, Di Maio ora accelera: "In stampa 6 milioni di tessere"

Luigi Di Maio accelera sul fronte del reddito di cittadinanza. Il vicepremier di fatto manda un messaggio chiaro all'Europa e alla Commissione che nella sua bocciatura sulla manovra ha messo nel mirino proprio il reddito minimo e Quota 100. Ospite a Piazza Pulita, Di Maio rivendica la misura voluta dal Movimento e annuncia: "Ogni beneficiario riceverà una tessera a casa ed una serie di impegni da prendere. Ho già dato mandato di stampare le prime cinque o sei milioni di tessere elettroniche".

Parole chiare: indietro non si torna. Il capo politico del Movimento non vuol sentire parlare di lavoro nero come conseguenza diretta del sussidio grillino: "Chi riceve il reddito di cittadinanza non avrà il tempo. Queste persone saranno impegnate per tutta la giornata". Infine il vicepremier spiega anche quali saranno le modalità con cui verrà erogato il sussidio. Un nodo da sciogliere riguarda le offerte di lavoro che arriveranno dai centri per l'impiego. Tra le deroghe c'è anche quella di poter rifiutare un'offerta per tre volte nel caso in cui sia troppo lontano da casa. E proprio su questo punto Di Maio ribadisce che ci sarà una suddivisione delle offerte non per raggio di chilometri ma in macroaree. Per capire nel dettaglio l'applicazione dei parametri per ottenere il sussidio però bisognerà attendere i prossimi giorni. Intanto il Pd va all'attacco con il capogruppo al Senato, Andrea Marcucci: "Di Maio ha detto ieri in televisione, che ha dato indicazione di stampare 5/6 milioni di tessere per il reddito di cittadinanza.

Mi chiedo su quali basi legali posso aver dato questa indicazione? Chi ha ordinato la stampa ?Sulla base di quale atto legislativo? O Di Maio mente o qualcuno sta commettendo un abuso di ufficio con relativo danno erariale visto che l’introduzione del Reddito di cittadinanza non è una legge approvata dalle Camere".

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