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Regalino del governo a Giachetti: "Un miliardo in arrivo per Roma"

Il candidato Pd si appropria di un provvedimento del governo e lo usa per la sua campagna. E il Tar esclude il "nemico" Fassina

Regalino del governo a Giachetti: "Un miliardo in arrivo per Roma"

Roma - L'accusa la sintetizza il candidato sindaco di Roma appoggiato da Fi, Alfio Marchini: «Bene, noto che il governo fa campagna elettorale». Lo dice dopo che il suo avversario dem Roberto Giachetti ha tirato fuori l'asso dalla manica, in un confronto all'Ance con gli altri contendenti per il Campidoglio. «Il 24 presenteremo lo Sblocca Roma - ha detto - con il sottosegretario De Vincenti. Mettiamo in campo lo sblocco di un miliardo di investimenti privati che sono fermi».

All'incontro nella sede nazionale dell'associazione dei costruttori, il campione del centrosinistra, renziano di ferro, si appropria così di un provvedimento del governo e lo utilizza per la sua campagna elettorale, dando già un appuntamento nei prossimi giorni in cui parlerà nel dettaglio di come intende utilizzare, sempre se vincerà la poltrona da primo cittadino, i fondi per le opere private che non riescono ad arrivare al termine per problemi soprattutto burocratici.

«E vabbè, dai, così son capaci tutti!», sbotta la candidata della destra e della Lega Giorgia Meloni. Vuol dire che a Giachetti piace vincere facile, con l'aiutino di Palazzo Chigi. Basta scartare una buona notizia fornita dall'amico Matteo, avere il vantaggio di potersi organizzare con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, amico anche lui, su quattro cose da dire in conferenza stampa e il gioco è fatto. Alla Meloni che sbuffa per la scorrettezza, Giachetti risponde con una battuta che ricorda il «pranzo della pace» tra il sindaco Gianni Alemanno e il leader della Lega Umberto Bossi del 2010: «Voi facevate i patti della pajata!». E intanto Giachetti incassa un'altra (per lui) buona notizia: il Tar conferma l'esclusione di Fassina e le sue liste.

Rimane il fatto che quella di Palazzo Chigi sembra una strategia non solo romana per sostenere i suoi candidati declinando, secondo le esigenze, il decreto Sblocca Italia nelle varie città. È successo a Napoli, dove si voterà, con il Patto per la Campania da quasi 10 miliardi, firmato da Renzi con il governatore De Luca e al fianco sempre il sottosegretario De Vincenti: un impegno a grossi investimenti in infrastrutture, cultura, ambiente, attività produttive.

Il non detto dietro a questi annunci è chiaro: «Votatemi alle amministrative, perché grazie all'asse con il capo del governo otterrò il massimo da questi accordi, nei tempi più breve e nel modo migliore per la città». Nel caso di Giachetti, oltre all'appoggio di Renzi c'è quello del presidente della Regione, Nicola Zingaretti e anche i ministri sono pronti a scendere in campo con iniziative per Roma funzionali a dar lustro al Giachetti candidato.

Il quale la sua carte ha scelto di giocarsela al forum organizzato dai costruttori romani, ben sapendo quanto il settore conti per la capitale e anche quanti voti sposti. E lì Giachetti ha anche proposto di sostituire il classico assessore all'urbanistica con uno unico alla «rigenerazione e ai lavori pubblici, tenendo insieme due competenze prima divise». Poi ha aggiunto: «Roma è una città ferma e incompiuta. Quindi prima di ragionare su altro bisogna fare un'opera di manutenzione e rigenerazione di quello che c'è, partendo da territori e periferie ferite».

L'unica a disertare l'incontro è stata la concorrente M5S Virginia Raggi, ribattezzata «candidato-convitato di pietra». Mentre la Meloni ha rilanciato l'idea di spostare in periferia ministeri e Campidoglio per decongestionare il traffico e Marchini di «una fase di grande rinascita e recupero e riconversione dell'industria edilizia».

Solo il renziano Giachetti poteva tirar fuori un miliardo per sbloccare le opere private.

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