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Il regalo della Regione Lazio: lo stipendio ai nullafacenti

Fino a 700 euro al mese per i giovani che non studiano e non lavorano. E avranno cinema e mostre gratis

Il regalo della Regione Lazio:  lo stipendio ai nullafacenti

Non lavori, non studi, non cerchi occupazione, giri i pollici? E io ti pago. Per andare al cinema.

L'assessorato a «formazione, ricerca, scuola e università» della Regione Lazio ha avuto un'ideona, che a settembre dovrebbe concretizzarsi con la partenza di una «prima sperimentazione», che nei piani dovrebbe essere di largo respiro: «Cinquemila giovani» appartenenti a una fascia di età tra i 18 e i 29 anni.

L'operazione, ideata dal vicepresidente della Regione - nonché titolare del suddetto assessorato - Massimiliano Smeriglio, si chiama «reddito di inclusione formativa». Le casse della Pisana (sede della Regione) verseranno ai fortunati prescelti «tra i 600 e i 700 euro al mese, derivanti da fondi sociali europei, per un anno». I destinatari sono coloro che un acronimo anglosassone definisce «Neet», ossia «Not (engaged) in Education, Employment or Training». Ossia quelli che, finita la scuola dell'obbligo o il liceo, non fanno assolutamente nulla. Metà della cifra mensile prevista arriverà in tasca ai ragazzi selezionati in forma diretta. L'altra metà, ha spiegato Smeriglio, verrà impiegata «per il consumo culturale».

Nel bando, già pubblicato sul sito della Regione, si spiega che verrà prevista una «carta di pagamento ricaricabile» che darà «accesso ai servizi di cui al Catalogo regionale dei servizi di orientamento alla formazione e al lavoro e dei servizi di formazione nonché ai servizi di cui al Catalogo delle attività di cultura, creatività e cura del sé». Quest'ultimo catalogo riguarda in pratica l'acquisto di libri e l'ingresso a cinema, teatri, concerti, musei eccetera. «Per un anno, questi ragazzi dovranno quindi lavorare al loro potenziamento culturale e sociale», dice Smeriglio. Come? «Andando al cinema, al teatro, viaggiando, visitando mostre. Sarà la nostra sperimentazione di reddito di cittadinanza», annuncia.

Nell'entourage del presidente della Regione Nicola Zingaretti si registra una certa tiepidezza: «Ne sappiamo poco, è un'iniziativa autonoma dell'Assessorato», dicono. I soldi arriveranno da fondi europei, e non dal bilancio del Lazio, regione che - secondo l'analisi pubblicata ieri dal Sole 24 Ore, resta in testa alla classifica del prelievo fiscale (1.892 euro medi a famiglia per anno, seconda solo alla Campania). Smeriglio, che proviene dalle fila di Sinistra Italiana di vendoliana memoria, oltre a essere vicepresidente della Regione, è anche braccio destro di Giuliano Pisapia. È uno dei più attivi e politicamente influenti animatori di «Campo progressista», il movimento messo in piedi dall'ex sindaco di Milano. L'anno prossimo si voterà sia nel Lazio che per le politiche nazionali, ed è probabile che l'assessore voglia provare a fare il salto nella politica nazionale. Certo è, però, che la generosa mancia per i primi 5.000 giovani «Neet» è stata subito vista dalle opposizioni come una mossa di chiaro stampo elettoralistico. «Smeriglio insegue le amenità dei grillini per ragioni di consenso - insorge Fabrizio Santori del centrodestra-.

Riteniamo ingiusto questo provvedimento verso chi ogni giorno si impegna alla ricerca di un lavoro e sulla sua formazione professionale, investendo tempo e risorse proprie senza sussidi pubblici».

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