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Reggio Emilia, la sinistra spinge per una legge pro gay

Duro scontro in Consiglio: il Pd e LeU chiedono alla Regione Emilia-Romagna una legge a favore della comunità Lgbt. Fratelli d'Italia non cede: "Proposta inutile, un pasticcio"

Reggio Emilia, la sinistra spinge per una legge pro gay

Più diritti, ma anche più soldi alle associazioni Lgbt. È la proposta della sinistra a Reggio Emilia, che chiede velocemente una legge regionale pro-Lgbt, ma non senza una dura opposizione della destra locale e dei fedeli cattolici.

Attualmente, infatti, in Emilia-Romagna non esiste ancora un decreto anti-omofobia. Altre regioni si sono attivate da tempo: la Toscana è dal 2004 che ha una normativa specifica contro le discriminazioni per orientamento sessuale (prima in Italia), mentre in Umbria è dello scorso aprile l'approvazione di un testo in difesa delle identità di genere.

A Reggio Emilia è stata approvata ieri in consiglio comunale una mozione che spinge la Regione Emilia - Romagna a far passare entro il 2018 un decreto contro l'omotransnegatività. I 19 voti favorevoli di una sinistra compatta e l'appoggio del Movimento 5 Stelle hanno dato esito positivo al documento, di cui primo firmatario è il consigliere democratico Dario De Lucia (Pd), già tristemente noto alle cronache per aver pubblicato sul suo profilo Facebook un fotomontaggio di Giorgia Meloni a Piazzale Loreto ("Intervallo a piazzale Loreto": il post choc del consigliere Pd).

"Un testo di legge è stato depositato dalla consigliera Roberta Mori (Pd) già durante la passata legislatura - recita la mozione - e a quasi un anno dal termine di questo mandato ancora non ha varcato la soglia dell'aula dell'Assemblea Legislativa. Il 40,3% delle persone Lgbt afferma di essere stato discriminato nel corso della vita, il 23,3% ha subito minacce o aggressione fisiche". Già il 17 maggio scorso, giornata mondiale contro l'omofobia, venti associazioni che tutelano i gay hanno organizzato una manifestazione davanti alla sede della Regione, ma una nuova proposta di legge non è ancora stata ripresentata né depositata.

Unico voto contrario in Consiglio a Reggio, quello di Roberta Rigon, di Fratelli d'Italia: "Io ritengo non solo che non sia necessario, ma non conosciamo nemmeno il testo della legge regionale. È molto difficile valutare se sia positiva oppure inutile. Se ci basiamo sui dati, questa legge non appare assolutamente come necessaria, anzi, va a tutelare dei diritti a scapito di altre persone deboli nella società". Il disegno di legge naufragato con la fine della legislatura già chiedeva finanziamenti alla Regione, ovvero la concessione alle associazioni di "contributi per la realizzazione di progetti volti a diffondere la cultura dell’integrazione, della non discriminazione" (articolo 4).

Contrari alle aperture verso gli omosessuali anche i fedeli cattolici tradizionalisti, che la scorsa settimana avevano protestato sotto al Vescovado per la decisione del vescovo Massimo Camisasca di officiare una veglia di preghiera con la comunità gay (Reggio Emilia, la veglia di preghiera omosex: "Il nostro pastore ci ha abbandonato").

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