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Renzi risponde a Zingaretti: "Si occupi dell'altro Matteo"

Dagli Stati Uniti, Matteo Renzi racconta di non occuparsi più del Pd ma lancia diverse stoccate al segretario Zingaretti: "Gli suggerisco di occuparsi di Salvini e non di me". E sul caso Faraone: "Sfiduciarlo è un errore"

Renzi risponde a Zingaretti: "Si occupi dell'altro Matteo"

"Non mi occupo più del Pd. Ma suggerisco al segretario di occuparsi dell'altro Matteo, non di me". È una delle molte stoccate che Matteo Renzi, intervistato dal Corriere della Sera, ha rifilato al segretario dem Nicola Zingaretti per rispondere all'accusa di quest'ultimo di fare "regolamenti di conti con il passato". Renzi - che si trova negli Stati Uniti per partecipare ad alcuni convegni - da un lato dice di "non occuparsi più del Pd", ma non si nasconde di fronte all'ultima polemica che sta spaccando i dem: la proposta lanciata da Maria Elena Boschi di una mozione di sfiducia contro Matteo Salvini per i presunti fondi russi alla Lega.

Renzi: "Zingaretti sbaglia: Salvini va sfiduciato"

Proposta che, come noto, non piace a Zingaretti e ai suoi, convinti che la presentazione della mozione andrebbe a ricompattare l'asse tra Carroccio e 5 Stelle. Ma sulla quale, secondo Renzi, bisogna andare avanti. "Io credo che se il ministro dell'Interno va in delegazione a Mosca con gente che chiede rubli ai russi e poi si rifiuta di venire in Parlamento l'opposizione abbia il dovere - non il diritto - di fare una mozione di sfiducia. Cosa altro deve fare un ministro per avere una mozione di sfiducia?", spiega l'ex premier.

"Sto con Faraone"

"Poi se i grillini lo salvano di nuovo, problema loro. Ma almeno noi facciamo opposizione!", continua Renzi, che non tace neppure sul caso Faraone, il deputato dem la cui elezione a segretario in Sicilia è stata annullata dai zingarettiani a colpi di maggioranza. "Che il Pd nazionale sfiduci Faraone e non Salvini è un errore. Ma io conosco Davide Faraone, so che è una roccia e che continueremo a lavorare insieme". Poi il solito autoincensamento sui risultati ottenuti dal suo governo: "Conti da regolare sul passato? Non ne ho. i conti li ha regolati l'Istat quando ha mostrato che con le nostre leggi di bilancio l'Italia è cresciuta. Con quelli di prima, come Monti e Letta, e con quelli di ora come Salvini e Di Maio, no.

Sono in pace col passato", la chiosa finale di Renzi.

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