Politica

La responsabilità incivile di Bruti Liberati

È "vergognoso" che un procuratore vada in tv per attaccare la libertà di informazione e di critica e a fare la star su processi che hanno riguardato il suo ufficio

Il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati
Il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati

Il procuratore capo di Milano, Bruti Liberati, ospite di Maria Latella su Sky, ha definito «vergognose» le critiche rivolte alla sua collega Ilda Boccassini dopo la definitiva assoluzione in Cassazione «per non aver commesso il fatto» di Silvio Berlusconi sul caso Ruby. A mio avviso, «vergognoso» è che un procuratore si presenti in tv per attaccare la libertà di informazione e di critica e a fare la star su processi che hanno riguardato il suo ufficio. «Vergognoso» è il tentativo di intimidirci. Per Bruti Liberati la Boccassini è «un eccellente magistrato antimafia» e le motivazioni dell'assoluzione «dimostrano la fondatezza dell'indagine». Sul primo punto non mi esprimo, anche se mi resta il dubbio che se le indagini sulla mafia vengono fatte con la stessa serietà di quelle su Ruby si capisce perché a Milano le cosche sono vive e vegete. Sul secondo punto, Bruti Liberati ci prende per cretini. Come si fa a definire «fondata» una inchiesta in cui l'accusa (cioè la Boccassini) chiede una condanna a sette anni di carcere per un reato che due sentenze stabiliscono in via definitiva «che non sussiste»? Non è che le prove erano deboli o che ci stava qualche dubbio, proprio non c'è stato il reato. E se la Boccassini fosse quel magistrato eccellente e in buona fede di cui parla Bruti, avrebbe dovuto accorgersene lei in corso d'opera, fermarsi in tempo e chiedere l'archiviazione.

Invece niente, la signora è andata avanti a testa bassa, forzando oltre il decente e il consentito la legge. E la patetica uscita di ieri di Bruti Liberati dimostra solo quanto siano pericolosi per la libertà individuale e per la democrazia certi magistrati: arroganti, presuntosi, incapaci di perdere e di chiedere scusa per le sofferenze e i danni inutilmente provocati a persone innocenti. E nel caso di cui stiamo parlando a una comunità politica e a un governo, cioè a un intero Paese. Che cosa vorrebbero in procura a Milano? Una medaglia, un encomio solenne? Io continuo a propendere per la radiazione, come avverrebbe in qualsiasi altro ambito a fronte di un errore così grave.

Che non è il primo dell'era Bruti Liberati e, stando così le cose, temo che non sarà neppure l'ultimo.

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