Politica

Retate al via e Donald twitta «Deporteremo gli irregolari»

Valeria Robecco

New York Donald Trump mette in atto la prima stangata contro i clandestini da quando ha lanciato la campagna elettorale per la rielezione alla Casa Bianca e fa scattare nella notte retate di massa contro gli immigrati che hanno ricevuto ordini di deportazione. I raid ordinati dal presidente Usa riguardano dieci città, Atlanta, Baltimora, Chicago, Denver, Houston, Los Angeles, Miami, New Orleans, New York e San Francisco.

«Per le persone che verranno prese dagli agenti dell'Ice c'è già un ordine di rimpatrio», ha detto il tycoon su Twitter. «Sono soggetti che hanno cercato di sfuggire alla legge, alla giustizia, e devono tornare nei loro paesi - ha aggiunto - Hanno violato la legge venendo in America e rimanendoci. Quando la gente entra illegalmente, verrà deportata«. In un tweet di qualche giorno fa Trump aveva parlato del rimpatrio di milioni di persone, in realtà i blitz degli uomini dell'agenzia federale che si occupa della lotta all'immigrazione clandestina (Ice) e del dipartimento di Sicurezza interna riguardano circa 2.000 clandestini.

I funzionari hanno in precedenza espresso preoccupazioni sul fatto che l'operazione venga percepita come una separazione delle famiglie di migranti, anche se il capo ad interim dell'Ice, Mark Morgan ha detto: «Il nostro obiettivo non è separare le famiglie». L'intento, invece, è quello di scoraggiare i migranti dall'arrivare al confine tra Stati Uniti e Messico. L'Ice, peraltro, a febbraio aveva già inviato una lettera alle famiglie interessate (che avevano ricevuto ordini di espulsioni), e le aveva informate che avevano tempo fino al mese successivo per cooperare a abbandonare spontaneamente gli Stati Uniti. Secondo quanto trapelato, una volta arrestati i clandestini saranno probabilmente spostati nei centri di detenzione dell'agenzia. In caso ci siano famiglie con bambini che hanno la cittadinanza americana, ai genitori verrà messo un braccialetto alla caviglia e potranno rimanere con il figlio il tempo necessario per sistemare la situazione. I sindaci di alcune delle città interessate, intanto, si sono detti contrari alle retate pianificate.

Il primo cittadino di Chicago, Lori Lightfoot, ha annunciato che le forze di polizia non collaboreranno con le incursioni dell'Ice, mentre quello di Miami, Francis Suarez, ha spiegato: «Come sindaco, confido che solo le persone che rappresentano un pericolo chiaro e attuale per le nostre comunità saranno interessate da queste azioni».

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