Economia

La riforma del catasto è l'ennesima stangata Così triplicherà l'Imu

La rivalutazione delle rendite farà aumentare il valore ma soprattutto le imposte sulla casa I record a Milano (+150%) e Roma (+200%)

La riforma del catasto è l'ennesima stangata Così triplicherà l'Imu

Roma - Oggi potrebbe materializzarsi la nuova stangata sulla casa. L'ulteriore inasprimento della pressione fiscale porterebbe, questa volta, la firma del premier Matteo Renzi che così seguirebbe la strada dei predecessori Mario Monti ed Enrico Letta. Il Consiglio dei ministri che si riunirà questa sera dovrebbe, infatti, esaminare sei decreti attuativi della delega fiscale. Tra questi anche quello relativo alla riforma del catasto.

L'aggiornamento delle rendite, come documentato nei mesi scorsi dal Giornale , si baserà su nuovi parametri (che saranno riuniti in un algoritmo di calcolo): metri quadri al posto dei vani e prezzo di mercato, ponderati sull'anno di costruzione dell'immobile e sul suo stato di conservazione. Secondo alcune simulazioni, la revisione potrebbe determinare aumenti medi del 150% circa a Milano e di oltre il 200% a Roma sull'imponibile in caso di acquisto prima casa. Una mazzata che, traslata su Imu e Tasi, potrebbe portare - in alcuni casi - anche a un raddoppio dell'imposta. Altre elaborazioni hanno stimato la possibilità di un aumento medio del 25% del gettito Imu e Tasi su base nazionale, con l'accoppiata di tasse malefiche che supererebbe abbondantemente i 30 miliardi dagli attuali 24 miliardi circa.

«L'articolo 2 della legge delega, che ho contribuito a scrivere prevede l'invarianza di gettito a livello locale: mi auguro che il governo non voglia rispettarlo solo in maniera formale, creando le basi per un'ulteriore tosatura dei contribuenti», ha commentato il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone (Cri), denunciando la mancanza di chiarezza sulla futura local tax che dovrebbe inglobare le attuali imposte comunali sugli immobili. «Non si consideri la casa un limone da spremere», ha aggiunto Giacomo Portas, moderato del Pd e presidente della commissione di vigilanza sull'anagrafe tributaria. L'allarme bipartisan implica che le rassicurazioni del viceministro dell'Economia, Luigi Casero, non sono state prese sul serio.

Ci sono anche altri problemi tecnici. «L'esercizio della delega scade il 26 settembre - ricorda il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa - e c'è il rischio che le commissioni Finanze non abbiano sufficiente tempo a disposizione per eventuali modifiche, prima fra tutte quella sull'impugnabilità delle rendite dinanzi alle commissioni tributarie». Teoricamente, il decreto delegato potrebbe dare all'Agenzia delle Entrate il potere di fissare una volta e per sempre la rendita degli immobili senza che si possa fare ricorso. Per questo motivo Confedilizia, che parteciperà alle commissioni censuarie incaricate della revisione delle rendite entro il 2019, sta raccogliendo i dati dei proprietari su atti di compravendita, contratti di locazione e aste giudiziarie, in modo da poter essere più incisiva. Ulteriori informazioni possono essere reperite sul sito dell'associazione: www.confedilizia.

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