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Riforme, Ncd minaccia rottura. Ma Renzi e Boschi tirano dritto

Sale la tensione all'interno della maggioranza. Ad alzare la testa non è solo la minoranza dem. Quagliariello: "O l'Italicum cambia o ci saranno conseguenze"

Riforme, Ncd minaccia rottura. Ma Renzi e Boschi tirano dritto

La linea di Matteo Renzi e Maria Elena Boschi è andare avanti con le riforme. "Alla fine i numeri ci sono sempre stati - assicura il premier - come ci sono e ci saranno per la riforma del Senato". Ma a sbarrare la strada al governo non c'è soltanto la minoranza dem. Anche i censpugli centristi guidati da Angelino Alfano rischiano di mettere in forse il risultato finale.

"Le riforme andranno avanti. L’Italia ha svoltato e non c’è spazio per tornare indietro", assicura il premier dopo la finale degli Us Open, ai microfoni di Sky Tg24. Concetti, poi, ribaditi dalla stessa Boschi alla trasmissione di Maria Latella: "Sono molto tranquilla, anche stavolta ci saranno i numeri". I dissapori all'interno del Nazareno sembrano non spaventare il ministro per le Riforme. "Stiamo facendo un lavoro serio per trovare un accordo nel Pd - dice - io sono molto ottimista. Il lavoro doveroso che dobbiamo fare in Parlamento è trovare un accordo ampio, ma non perché siamo preoccupati per i numeri". In Commissione, però, dovrà fare i conti con la bellezza di 560mila emendamenti. "Dopo vent'anni che si discute di riforme e dopo 18 mesi di lavoro - continua la Boschi - pensare che ci siano delle forze in parlamento che cercano ancora di fare ostruzionismo difficilmente si spiega ai cittadini".

Aldilà dell'ottimismo del premier, i numeri non sono così certi. Renzi deve guardarsi sia dai franchi tiratori che covano nella minoranza dem sia da quelli che siedono tra i centristi. Nelle ultime settimane sta infatti montando un violentissimo malcontento in seno alla maggioranza. Malcontento che Alfano non riesce a tenere a bada. In molti gli hanno già fatto sapere che, così com'è, non intendono votare la riforma costituzionale. E di giorno in giorno i critici continuano ad aumentare. "Sul tema delle riforme l’importante non è che non si giochi una partita tutta interna al Pd - avverte il segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa - per quanto forte il Partito democratico senza di noi in questa legislatura non è in grado di andare avanti e farebbe bene a non dimenticarlo mai". Ma la bordata più forte arriva dal coordinatore di Ncd, Gaetano Quagliariello che minaccia: "O il governo accetta di rimettere mano all’Italicum o ci saranno conseguenze per le riforme perché nessuno riuscirà a convincere". D'altra parte Quagliariello era stato piuttosto esplicito anche nel suo intervento alla festa dell’Udc: "Non è un ricatto e le riforme non sono in discussione. Ma, per quel che mi riguarda, un diniego o un’alzata di spalle ricevuto su questo terreno da un alleato di governo sarebbe grave".

Dal Pd, però, non sembra esserci alcuno spazio di trattativa. Come già Renzi e la Boschi, anche il presidente dei deputati dem Ettore Rosato conferma la linea di totale chiusura nei confronti di Ncd. "Ascoltiamo sempre con grande attenzione le considerazioni che arrivano da Quagliarello - avverte - ma oggi è chiaro che il nostro messaggio è di andare avanti sulle Riforme: la legge elettorale è stata approvata e deve essere un impegno di tutti chiudere sulla riforma costituzionale".

Insomma, la strada per la maggioranza appare a dir poco accidentata.

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