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Riforme, le opposizioni scrivono a Mattarella: "Non è super partes"

"Dobbiamo rilevare il venir meno del ruolo di arbitro super partes del presidente del Senato", si legge in una lettera che alcuni parlamentari delle opposizioni intendono indirizzare al Capo dello Stato

Riforme, le opposizioni scrivono a Mattarella: "Non è super partes"

Proseguono a ritmo serrato, a Palazzo Madama, i lavori sul ddl Boschi per la riforma del Senato. La tensione è alta, con la maggioranza che in più di un'occasione fa registrare numeri davvero bassi, e l'opposizione che grida allo scandalo, sottolineando che non è con 140 voti che si cambia la Costituzione. Intanto Piero Grasso torna ad essere duramente contestato: "Dobbiamo rilevare il venir meno del ruolo di arbitro super partes del presidente del Senato - si legge in un passo della lettera che le opposizioni si apprestano a inviare al presidente della Repubblica - che esprimendosi costantemente a favore delle istanze della maggioranza, ha portato a gravi violazioni del regolamento in merito alla presentazione degli emendamenti, in particolar modo quelli sottoposti a voto segreto sulla delicata materia delle minoranze linguistiche, pregiudicando così la corretta gestione dell’aula".

"Questa riforma nasce e si conclude tutta all’interno di un solo partito - si legge ancora nel testo - in assenza di un indispensabile contributo delle opposizioni; il combinato disposto di questa revisione costituzionale unilaterale e di una legge elettorale, che consegna ad una singola lista un’ampia maggioranza in parlamento, delinea un possibile deficit democratico".

Infine, per le opposizioni, il ddl è "non privo di errori materiali, incongruente nelle sue diverse parti e in aperta contraddizione" con i principi fondamentali richiamati dalla Consulta. I presidenti dei gruppi sottoporranno la proposta ai rispettivi gruppi per decidere definitivamente la strategia. Nel pomeriggio sono previste le riunioni dei gruppi di opposizione che dovranno approvare il testo e dare il via libera alla trasmissione del testo al Quirinale. La Lega Nord, a quanto si apprende, ha già dato un parere favorevole.

La Lega intanto ironizza. "I veri dominus non sono qui ma a Palazzo Chigi", dice il senatore della Lega Stefano Candiani commentando l’assenza del ministro delle Riforme Boschi dai banchi del governo.

"Dov’è andata la Boschi oggi? Sta preparando per caso un altro canguro?".

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