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Il rigore di Sky e il diritto alla battutaccia

Ormai qualsiasi cosa dici è sessismo, ma più che sessismo è sessuofobia femminista

Il rigore di Sky e il diritto alla battutaccia

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Ormai qualsiasi cosa dici è sessismo, ma più che sessismo è sessuofobia femminista, perché io sono più femminista dei codici morali e woke che si stanno imponendo in Occidente, sarà perché non sono sessuofobico. Vi spiego tra un attimo perché, prima cito l'ultimo caso.

Gli ex piloti Matteo Bobbi e Davide Valsecchi sono stati sospesi da Sky per il prossimo Gran Premio, perché durante l'ultimo Gp, di cui erano commentatori, hanno fatto due battute su una ragazza finita per sbaglio nell'inquadratura. Leggo i commenti sui giornali: «una serie di battute sessiste e commenti volgari» (La Stampa), «grande imbarazzo e doppi sensi volgari» (La Repubblica), «battutine e doppi sensi piuttosto infantili» (Il Corriere). La battuta incriminata sarebbe Matteo che dice a Davide che «dietro di te c'è un bel pacchetto di aggiornamenti», e Davide risponde: «Li conosco, purtroppo mi hanno detto che non si può testarli». Cose così.

Apriti cielo, apriti social, apriti indignazione, aprite murge, apriti chiusura per Valsecchi e Bobbi al prossimo Gran Premio. A parte che l'ambiente sportivo è così, ma ogni ambiente in realtà è così, è la realtà che è così. Fatta di apprezzamenti e battute che girano intorno al sesso, ma se accade pubblicamente diventano una colpa, un marchio d'infamia, un moralismo da collegio svizzero degli anni Dieci del secolo scorso.

Ma vengo al punto: cos'è il sessismo? Fare apprezzamenti a una donna è sessismo? Lo trovo terribilmente maschilista come concetto, e molto, molto poco femminista. Perché le donne, all'interno del codice morale imposto dal nuovo femminismo, vengono viste come esseri asessuati, che niente hanno a che vedere con il corpo, per le quali ogni apprezzamento diventa una molestia (e questo non alza il livello consentito di molestie, abbassa quello delle molestie vere). Vittime di tutto. «Che belle gambe!». «Come ti permetti?».

Tuttavia, immaginatevi il contrario: anziché Davide e Matteo ci sono due donne, e fanno gli stessi commenti, magari sostituendo il «pacchetto» con un bel «pacco» di aggiornamenti perché magari lì passa uno tipo Rocco Siffredi, che sarebbe successo? Niente. Quando il femminismo capirà questo, vincerà un Gran Premio per la parità e la libertà conquistate.

Per ora vincono tutti il Gran Premio della lagna sessuofobica.

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