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Rivoluzione in tasca: "Abolire i centesimi" Ma serve l'ok della Bce

La proposta: fuori corso i valori da 1 e 2 cent In circolazione ce ne sono ben 58 miliardi

Rivoluzione in tasca: "Abolire i centesimi" Ma serve l'ok della Bce

Roma Ogni tanto qualcuno ci prova ma nessuno riesce fino in fondo. Non è solo un problema del nostro giovanissimo conio. Fuori dall'Europa persino l'ex presidente Barack Obama cercò di abolire il glorioso cent di dollaro, ma poi gettò la spugna. Il fatto è che se cambiare grafica e formato delle monete non è un problema e persino passare da una divisa all'altra è difficile ma possibile, abolire totalmente un valore è un gioco che può costare troppo.

In Irlanda e in altri stati lo hanno deciso da tempo, nel senso che si usano poco o niente le monete da uno e due centesimi di euro, mentre da noi un emendamento sul tema rispunta regolarmente.

Ultimo in ordine di tempo quello di ieri. Proposta di modifica alla manovrina primaverile presentata alla Camera dei deputati e firmata dal Pd Sergio Boccadutri. Impegna il ministero dell'Economia ad abolire le micromonete e ad adottare entro il primo settembre 2017, «le modalità attraverso cui i pagamenti effettuati in contanti sono arrotondati nel periodo di sospensione». Serve a risparmiare qualche milione. Quello del conio di monete che, è noto, hanno un costo di produzione superiore al valore.

Proposte in questo senso si ripetono più o meno da un decennio. Sempre bocciate per una serie di motivi. Uno lo ha sottolineato un collega di Boccadutri, il leader dei Moderati, eletto nel Pd, Giacomo Portas. L'effetto inflazione. «Ricordo che quando fu introdotto l'euro si parlò anche di questo e alla fine si soprassedette per timore di un rialzo dei prezzi». Vero che erano altri tempi. L'inflazione faceva paura, ora si cerca disperatamente, come dimostra l'accoglienza calorosa riservata ieri ai dati Istat sul caro vita.

Ma l'inflazione non piace a tutti i Paesi di Eurolandia. Fin dall'inizio, la Germania si è opposta all'abolizione dei centesimi. Da notare, a decidere il cosa e il quanto del circolante di Eurolandia è la Bce di Francoforte, non Roma.

Il circolante di centesimi è di tutto rispetto. Gli uno e i due centesimi rappresentano insieme il 48% della quantità di monete dell'area Euro e non accennano a diminuire. Al netto dei ritiri, nel 2016 sono stati immessi 2,6 miliardi di monete da uno e due centesimi. Il circolante è di circa 33 miliardi di monete per quella da uno e di 25 miliardi per quella da due, per un mini valore di 330 e 500 milioni. Per dare una misura, quelle da due euro sono meno di sei miliardi, e quella da uno poco sotto i sette miliardi.

Emendamento di colore, insomma. Sempre sul fronte della manovra si profilano altre modifiche, anche di sostanza. In primo luogo è spuntato il rinvio dell'allargamento dello split payment, che un emendamento Pd rimanda al 2018. La misura penalizza professionisti e piccole imprese sottraendo liquidità a chi vende prodotti e servizi alla Pubblica amministrazione. Numerose le proposte di modifica che cercano di reintrodurre il voucher lavoro. Poi una stretta sul bollo auto, con il controllo durante la revisione dell'auto.

Sestino Giacomoni, vice presidente della Commissione Finanze della Camera, Forza Italia, ha proposto i Piani Istituzionali di Risparmio, versione allargata dei Piani individuali di risparmi, da introdurre estendendo le agevolazioni anche alle casse di previdenza e ai fondi pensione.

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