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Roma, cambia lo scenario. Bertolaso verso l'uscita

La Meloni insiste: "Solo convergendo sul mio nome possiamo vincere". Dubbi di Forza Italia. Il Cavaliere attende le rilevazioni, decisione a giorni

Roma, cambia lo scenario. Bertolaso verso l'uscita

Si intensifica il pressing su Berlusconi da parte di Fratelli d'Italia. Giorgia Meloni ha dalla sua i sondaggi che la danno in testa rispetto agli altri tre candidati di area centrodestra, Bertolaso, Marchini e Storace. Il Cavaliere, tuttavia, nicchia. Sul suo tavolo dovrebbero arrivare nei prossimi giorni (forse già domani) dei dati più aggiornati su questa prima fase di pre-campagna elettorale di Mister Emergenze. Berlusconi apprezza e stima l'ex capo della Protezione civile ma c'è qualcuno tra gli azzurri che continua a sussurrare che «purtroppo Bertolaso non decolla».

Come uscirne è davvero complicato. Primo perché Berlusconi, inizialmente assieme a Salvini e Meloni, s'è speso tantissimo per convincere Bertolaso a correre. Secondo perché un ripensamento del Cavaliere sarebbe visto come un cedimento agli altri due leader della coalizione. Immagine, questa, che l'ex premier non ha intenzione di legittimare. Ma c'è di più: l'entourage della Meloni continua a proporre al Cavaliere la seguente soluzione: Meloni candidato sindaco e Bertolaso suo vice oppure city manager. E Berlusconi medita. Sente tutti e poi deciderà da solo. A favore di un ritiro di Mister Emergenze c'è il bene supremo della coalizione e la possibilità ghiotta di dare una spallata a Renzi. Se tutti convergessero sulla Meloni, infatti, la stessa avrebbe buone possibilità di andare al ballottaggio e magari vincere. E se il Pd perdesse sia Milano (dove Parisi è in netta rimonta su Sala) sia Roma sarebbe un avviso di sfratto al governo. Sono molti quelli che sottolineano questo aspetto e che fanno il tifo affinché la coalizione non si rompa proprio sulla Capitale. Ma c'è un'altra campana, quella dell'orgoglio azzurro. «In politica, come nella vita, la parola di un uomo deve contare. Abbiamo deciso tutti insieme per Bertolaso ma poi Meloni e Salvini hanno fatto dietrofront. Sono loro che hanno fatto la capriola, non Berlusconi. Andiamo avanti con Bertolaso punto e basta», giura un pezzo grosso del partito di casa ad Arcore. Tuttavia qualche dubbio, in cuor suo, il Cavaliere lo nutre. Il problema è come trovare una exit strategy dignitosa senza apparire subalterno alle volontà di Fratelli d'Italia e Lega. «Ho le migliori chances di vittoria - ripete fino alla nausea Giorgia Meloni - La coalizione deve restare unita qui e altrove. Solo così possiamo dare la spallata a Renzi». Il Cavaliere pondera rimandando la scelta ai prossimi giorni. Qualcuno tra gli azzurri arriva a parlare di quotazioni: «Mollare Bertolaso? Al 50 per cento. E la convergenza sulla Meloni la darei al 70 per cento contro il 30 per Marchini». Attualmente siamo ancora nella fase rompicapo con l'ex premier che, per adesso, non ha nessuna voglia di riallacciare i rapporti con Salvini, reo di essere andato giù molto duro e di aver alzato troppo i toni contro Bertolaso e l'alleato forzista. A complicare il quadro c'è la passione che l'ex capo della Protezione civile sta mettendo nei suoi quotidiani giri della città. Inizialmente scettico, ora Bertolaso s'è appassionato all'idea di guidare il Campidoglio e continua la sua corsa a prescindere da tutti e tutto.

E i sondaggi vengono evocati anche da Marchini: «Il trend che noi abbiamo da quindici giorni a questa parte è molto positivo, in forte crescita - giura - Quindi avremo sorprese molto positive a breve anche perché noi cresciamo ed altri scendono».

Il rebus continua.

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