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Roma, Marino in campo: ​ipotesi primarie a sinistra

Gli anti-renziani romani al lavoro per organizzare primarie a sinistra del Pd. Il candidato potrebbe avere il volto di Bray o Marino (entrambi del Pd)

Roma, Marino in campo: ​ipotesi primarie a sinistra

Organizzare primarie a sinistra del Pd. L'idea che da tempo serpeggia nei capannelli politici della Capitale, non è l'unica carta degli anti-renziani romani. Si affianca a un'altra ipotesi: far convergere diverse forze attorno a un candidato unitario supportato da un listone civico e senza simboli. E quel candidato potrebbe avere il volto di Massimo Bray o Ignazio Marino, entrambi del Pd. I contatti tra i due sono già avviati.

"Per noi sono ipotesi che non esistono e ci stupisce non siano state già smentite - taglia corto il commissario dem di Roma Matteo Orfini - noi le primarie le abbiamo già fatte e ora chi si candida al di fuori, si candida contro il centrosinistra lo fa senza alcuna possibilità, per far vincere la destra e Grillo". Dei giochi dovrebbe far parte anche Pippo Civati e la componente Sel-Sinistra Italiana, o almeno una parte di essa. Tutto dipenderà dallo strumento utilizzato per la nuova candidatura. "Se saranno le primarie, no problem - dicono - altrimenti Stefano Fassina potrebbe portare avanti la sua candidatura a sindaco". Il nome di Bray, ex ministro nel governo Letta ed ex braccio destro alla fondazione Italianieuropei di Massimo D'Alema, era già stato fatto circolare nelle settimane precedenti alle primarie dem del 6 marzo. Poi Bray aveva declinato, spiegando di non voler compiere scelte divisive. Ma ora, forse, ha cambiato idea. In un caso o nell'altro, l'incognita alimenta più di un mal di pancia all'interno del partito.

Se martedì seea era stato il candidato ufficiale dei dem Roberto Giachetti a scagliarsi apertamente contro "una candidatura che non ha speranza" e che avrebbe come unico esito "quello di far andare M5S e centrodestra al ballottaggio", ieri ha rincarato la dose Roberto Morassut. "Vedo che, alla nostra sinistra, ci si preoccupa di come costruire uno schieramento che può rischiare di farci perdere anzichè accettare un confronto serio e aperto sulle prospettive possibili di un nuovo governo democratico e di centrosinistra della città - ha detto - così, rischiamo di non fare molta strada e di non cogliere il segnale netto che molti nostri elettori ci hanno inviato non partecipando alle primarie". Intanto Marino ha messo la parola fine al libro sugli anni della politica romana. Dovrebbe uscire a breve. E dovrebbe riservare più di qualche sorpresa.

I suoi supporter, riuniti nell'associazione Parte Civile, hanno già iniziato le raccolte fondi e sognano una campagna elettorale per riportarlo al vertice del Campidoglio.

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