Politica

La Roma di Marino fa arrossire l'Italia davanti al mondo

Il «New York Times» dedica la prima pagina alla sporcizia della Capitale E Renzi lo bacchetta: «Governi o a casa. La stessa cosa vale per Crocetta»

T uristi a spasso per le vie di Trastevere costretti ad aggirare mucchi di immondizia campeggiano nella foto di apertura sulla prima pagina dell'edizione internazionale del New York Times . È il «degrado capitale». Un altro schiaffo - casomai non ce ne fossero stati abbastanza - per la Roma di Ignazio Marino, primo cittadino descritto nell'articolo come «troppo ingenuo per comprendere la vasta rete di illegalità che ha da tempo accerchiato l'amministrazione di Roma, e troppo debole per rispondere».

Il pezzo dedicato dal giornale newyorchese alla Capitale concede al sindaco la palma dell'onestà. Ma si domanda, nel titolo apparso nell'edizione cartacea, andata in edicola nella Grande Mela, se essere onesti «è abbastanza per fermare il declino della Città Eterna». Declino descritto con lucidità nell'articolo e nelle foto a corredo: immondizia, erba che cresce incontrollata nei giardini e sugli argini del Tevere, i gangli mafiosi dai quali Roma si credeva immune ritrovati fin dentro il Campidoglio, uno scandalo che ha travolto politici vicini al sindaco, trasporti pubblici da terzo mondo, lo sciopero bianco dei macchinisti che fa avanzare la metropolitana a passo d'uomo, l'incendio di Fiumicino che ha reso affollato e caotico l'aeroporto di Roma.

Insomma, una fotografia asciutta e spietata del «degrado», scritto in italiano pure sulla testata Usa, e della «sensazione generale che l'antica città stia cadendo a pezzi», mentre i cittadini non si fidano più del sindaco la cui popolarità, ricorda il New York Times , «stava già affondando» prima di Mafia Capitale, quando era alle prese solo con i problemi di ogni grande città.

Per togliere ogni dubbio che il pezzo sia frutto di pregiudizi d'oltreoceano, va detto che anche ieri Roma ha riservato altre chicche a turisti e residenti. Il Colosseo è rimasto chiuso fino a mezzogiorno per «assemblea sindacale», con tanti saluti ai turisti lasciati sotto il sole davanti ai cancelli, così pure la galleria di Palazzo Barberini che però ha aperto i battenti alle 10.30. Un convoglio della linea B della metropolitana, mercoledì sera, ha viaggiato tra Castro Pretorio e Termini con una porta aperta, tra lo sconcerto dei passeggeri, uno dei quali ha filmato l'impresa. E il tutto mentre lo «sciopero bianco» dei macchinisti, citato anche dal New York Times , continua a regalare disagi e disservizi ai passeggeri di metropolitane e ferrovie locali. La certificazione del «degrado» sul quotidiano Usa solleva subito reazioni nell'opposizione. Il presidente di Fdi, Giorgia Meloni, attacca il sindaco: «Sei ridicolo e stai facendo solo cose ridicole. Trasformare la Capitale d'Italia in un simbolo di degrado a livello internazionale è scandaloso». E se M5S ironizza sul fatto che «l'incapacità politica di Marino» ora «è nota anche a New York», per la parlamentare azzurra Annagrazia Calabria «ormai la capitale è un esempio di degrado».

Di fronte alla palese figuraccia internazionale, però, Marino si è esercitato in una delle sue attività preferite. Prendersela con la stampa. Nel caso di specie attacca l' Ansa per aver tradotto male il titolo (il sindaco ha letto quello dell'edizione europea del quotidiano, ammorbidito in «un sindaco virtuoso contro i vizi di Roma»), offrendosi come traduttore. Poi, costretto a entrare nel merito delle critiche, sceglie comunque lo stesso bersaglio: «L'articolo parla delle valutazioni di alcuni giornalisti e non dei cittadini romani». Evidentemente l'eccellente conoscenza dell'inglese del chirurgo prestato alla politica non gli ha comunque permesso di leggere il pezzo con l'attenzione che meritava. La corrispondente del quotidiano statunitense, infatti, cita anche qualche giornalista, ma parla abbondantemente - e soprattutto - delle valutazioni poco lusinghiere riservate a Marino dai disillusi cittadini romani, raccogliendo anche lo sfogo di una signora squagliata dal caldo su un bus senza aria condizionata. Ma si sa, Ignazio è allergico alle critiche. Onesto, naïf , debole. E permaloso.

Ci sarà restato male anche per la bacchettata arrivata in serata da Matteo Renzi, diretta a lui e a Crocetta: «Si occupino di cose concrete, dei problemi della gente, della sanità: se sono in grado di governare vadano avanti, altrimenti vadano a casa».

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