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A Roma nessun dietrofront "Il candidato resta Bertolaso"

Berlusconi blinda l'ex capo della Protezione civile e conferma le scelte nelle grandi città Con Salvini nuovo faccia a faccia per ricompattare la coalizione. Nervosismo della Meloni

A Roma nessun dietrofront "Il candidato resta Bertolaso"

S ilvio Berlusconi blinda Guido Bertolaso. Nessun passo indietro, nessuno spiraglio, nessun dietrofront sul nome del candidato sindaco scelto per la Capitale. Il presidente di Forza Italia lo ha ribadito in queste ore ai dirigenti del suo partito e anche all'ex Capo della Protezione Civile.La macchina organizzativa è già partita sotto la regia di Antonio Tajani, Claudio Fazzone e Francesco Giro. E i prossimi 4 e 5 marzo Berlusconi, in una convention organizzata all'Hotel Ergife proprio da Tajani, presenterà i candidati sindaci per Roma, Milano e Napoli. Inoltre in una circolare inviata tre giorni fa ai coordinatori regionali da Gregorio Fontana e Mariarosaria Rossi viene ribadito come «l'impegno personale del presidente Berlusconi ha consentito di individuare candidati a sindaco di elevatissimo profilo: Bertolaso, Lettieri e Parisi, per citare solo le tre maggiori città chiamate al voto, candidati che rappresentano il meglio per esperienza, competenza e credibilità».A questo punto è necessario lavorare per ricucire i fili della coalizione. La sortita di Matteo Salvini - che improvvisamente ha frenato su Bertolaso mettendo in campo l'ipotesi di una «gazebata» sabato e domenica prossimi da tenere nella Capitale «per ascoltare i romani, chiedere loro quali tra i candidati in pista preferiscono o se ne hanno da suggerire uno nuovo» - viene letta dentro Forza Italia come una mossa tattica per guadagnare visibilità. Organizzare una quindicina di gazebo nelle strade di Roma per provare a lanciare qualche candidatura alternativa - c'è chi sussurra sempre il nome di Irene Pivetti - oppure promuovere una virata su Alfio Marchini non sembra una soluzione credibile. Se questo accadesse, inoltre, potrebbe esserci la tentazione di Fratelli d'Italia di partecipare con propri gazebo per far sentire la voce dei propri militanti e magari indirizzare in maniera diversa l'operazione. Senza dimenticare i fittiani e Francesco Storace che chiedono di convocare primarie romane ipotizzando la data del 13 marzo.La soluzione più plausibile, a questo punto, è dunque un nuovo faccia a faccia tra Berlusconi e Salvini oltre a un chiarimento tra il leader leghista e Bertolaso che già ieri ha dato un segnale forte a livello di messaggio, lanciando lo slogan «tolleranza zero contro il degrado» ed evocando come modello politico il sindaco di New York, Rudolph Giuliani, famoso per la sua azione di contrasto feroce contro la microcriminalità e per la ripulitura della Grande Mela. In questo contesto così complesso, Salvini batte un colpo: «La settimana prossima incontrerò Berlusconi. Le Comunali sono già tutte praticamente chiuse, siamo presenti anche al centro e al sud. C'è il nodo Roma, ovviamente, lo scioglieremo». Bertolaso, a sua volta, si dice fiducioso sulla ricucitura. «Con Salvini c'è stato semplicemente un grande equivoco. Lui mi ha sempre ribadito: A Roma voglio vincere, quindi da questo punto di vista parliamo esattamente la stessa lingua». Dal fronte di Fratelli d'Italia, invece, si comincia a sussurrare che qualora la situazione dovesse complicarsi Giorgia Meloni, come extrema ratio, potrebbe ripensarci e scendere in campo. Ma l'ipotesi appare ancora lontana.

Sullo sfondo Giovanni Toti e Roberto Maroni - che nei giorni scorsi hanno entrambi salutato con entusiasmo la candidatura Bertolaso - si ritrovano insieme sul palco di Bergamo per rafforzare l'asse dei governatori, offrire l'immagine di un centrodestra di governo e ricordare che soltanto attraverso una vocazione unitaria la coalizione può vincere.

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