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Dopo Roma Palazzo Chigi: ora i 5 stelle vogliono volare

Grillo esulta: «Saliremo di quota, ormai siamo forza di governo affidabile». La Raggi apre al «dibattito onesto»

Dopo Roma Palazzo Chigi: ora i 5 stelle vogliono volare

Da Roma a Roma, dalla conquista del Campidoglio a quella di Palazzo Chigi. I successi alle comunali e in primo luogo a Roma e Torino, hanno fatto crescere l'appetito del Movimento 5 Stelle, e mentre Virginia Raggi si prepara ad affrontare la guida della Capitale, il leader traccia la mappa per arrivare al governo del Paese. La prima sindaca donna di Roma e Beppe Grillo hanno fatto festa insieme domenica notte. Finita la rapida conta, con la schiacciante vittoria sul malcapitato Roberto Giachetti, la Raggi a metà nottata ha lasciato il comitato elettorale per raggiungere, con Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, Beppe Grillo all'hotel Forum. C'era anche Davide Casaleggio che ha incontrato il direttivo, rammaricandosi con Grillo e i vertici pentastellati per la scomparsa del padre, che «per un soffio» non ha potuto veder realizzato il suo «grande sogno». In hotel è poi andata in scena fino all'alba la festa per la conquista della Città eterna. Ora toccherà anche governarla, e se è la deputata Roberta Lombardi ad assicurare che la giunta è quasi pronta, la neosindaca affida a Facebook i suoi primi pensieri da amministratrice. Ribadendo di essere sindaco di tutti, anche di chi non l'ha scelta, ringraziando Grillo e Casaleggio e insistendo sul mantra della sua vincente campagna elettorale: «Lavoreremo per riportare legalità e trasparenza in questa città dopo anni di malgoverno e Mafia Capitale. Lavoreremo per ridare a Roma la bellezza e la dignità che merita. Oggi si apre una nuova era». C'è spazio anche per una stoccata a quanti «ci hanno fatto una guerra senza precedenti», senza però «riuscire a fermarci», ma anche a un'apertura per una fase «costruttiva» da inaugurare con un «dibattito onesto con le altre forze politiche, centrato sui reali problemi dei cittadini».

Prove di dialogo, fin qui tabù per il Movimento? A sentire Grillo non sembra, visto che il leader incassa la vittoria e gongola per questa «specie di allucinazione» che ha visto M5S trionfare alle urne - rimarca il comico prestato alla politica - con «un solo simbolo, il nostro, orgogliosamente solo». Insomma, spiega il fondatore dei Pentastellati, con i ballottaggi «siamo riusciti in una meravigliosa missione impossibile». Paragonata da Grillo al volo intorno al globo del Solar Impulse 2 di Bertrand Piccard, in volo sopra l'Atlantico proprio in queste ore. «Dieci anni fa i tecnici dell'aeronautica mondiale avevano sentenziato che l'aereo a energia solare di Piccard non sarebbe mai riuscito a fare il giro del mondo. Dieci anni fa i tecnici della politica avevamo detto che il movimento non avrebbe mai sfondato, non avrebbe mai spiccato il volo. Ebbene, quei due aerei sono riusciti nella loro missione impossibile: sono decollati e adesso il nostro deve solo salire di quota».

Salire di quota, nemmeno a dirlo, vuol dire puntare dopo il Campidoglio a prendersi pure Palazzo Chigi e «quindi il governo nazionale». Anche perché, ricorda poi sul blog il leader, il Movimento è ormai «riconosciuto dai cittadini come una forza di governo affidabile». Quanto alle alleanze, Grillo sembra meno incline al dialogo rispetto alla neosindaca di Roma.

Ricorda che in tanti pronosticavano che «senza alleanze non saremmo andati da nessuna parte» e replica, secco: «Si sbagliavano, e ora glielo abbiamo dimostrato».

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