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Sì alla manovra elettorale Nei guai il nuovo governo

Oggi in Senato il voto finale. Al successore di Padoan un conto da 20 miliardi. Giallo sul «favore» a Verdini

Sì alla manovra elettorale Nei guai il nuovo governo

Con il voto di oggi al Senato, cala il sipario sul governo Gentiloni e sulla legislatura. Ieri la legge di Bilancio è stata approvata dall'Aula della Camera con 270 sì e 172 no. Oggi l'ultimo passaggio a Palazzo Madama, senza sorprese. Quelle verranno dopo le elezioni, quando il prossimo esecutivo dovrà cimentarsi con il Def e il bilancio 2019. Onorare gli impegni del governo di centrosinistra e quelli rinviati con la Commissione europea. Una polpetta avvelenata da 20 miliardi di euro. Ci sono i 15 che serviranno per neutralizzare le clausole di salvaguardia, cioè l'aumento dell'Iva che è stato evitato per il 2018, non per gli anni successivi.

Poi le altre misure. Le novità sulle pensioni (allargamento dell'Ape ed eccezioni per lo scatto a 67 anni) valgono in tutto 300 milioni. Il prossimo anno - quello di competenza di questa legge di Bilancio - 9,4 milioni che lievitano a 121,9 milioni nel 2019.

Altra incognita, il giudizio della Commissione europea. Di manica larga con il governo Gentiloni e con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, al quale ha concesso in via provvisoria una manovra che vale 28 miliardi e crea 11 miliardi di deficit.

Ma già in primavera arriverà la prima richiesta di correzione da parte di Bruxelles per circa 3,4 miliardi di euro. Poi gli impegni per il nuovo Bilancio.

Una manovra «intrisa di favori per ottenere consensi in campagna elettorale, ma completamente incapace di ridare al Paese una prospettiva di crescita» per Alberto Giorgetti di Forza Italia.

Ieri una delle micromisure ha fatto infuriare il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Un emendamento voluto dai verdinani di Ala, e scoperto dall'agenzia Agi, che concede un finanziamento di tre milioni di euro a IsiameD, società nata come istituto per l'Asia e il Mediterraneo e che ora si occupa di digitale. «Mai dato parere positivo. Non ne sapevo nulla. Non ho la più vaga idea di cosa sia. Mi sembra una roba stravagante, a dir poco», ha commentato Calenda. Una legge che spende «miliardi che non si hanno, scarica il costo di quelle scelte sul prossimo governo» e finanzia «cose surreali come altri soldi alle cooperative che assumono immigrati clandestini» per Giorgia Meloni leader di Fdi.

Di parere opposto il ministro Padoan, sicuro che la manovra si mantenga dentro il «sentiero stretto», cioè tra il rispetto degli accordi europei sui conti e le politiche pro crescita «inclusiva».

Pollice verso dal mondo dell'economia. Soprattutto da quei settori in sofferenza che si aspettavano tagli alle tasse. Manovra inadeguata sulla Casa, ha commentato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. Manca la cedolare secca sugli affitti dei negozi, che era stata chiesta dal Parlamento. Non una micromisura.

Forse per quello non interessa.

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