Politica

Sacrificati per la causa: è boom di volontari

I repubblicani hanno quintuplicato le cifre dal 2016. Fioriscono le start up «dem»

Manuela Gatti

Si sono licenziati, hanno messo in pausa l'università, hanno mollato tutto per trasferirsi dall'altra parte del Paese. Candidati e analisti sostengono che queste elezioni di Midterm siano un appuntamento storico, che sta mobilitando - e dividendo - gli Usa. E a guardare il boom di volontari che, gratuitamente, si sono impegnati in prima persona nella campagna, sembrerebbe effettivamente così. Da entrambe le parti.

I repubblicani, spinti dall'entusiasmo per Donald Trump, hanno superato le loro stesse speranze. Il programma del Grand Old Party per la formazione dei volontari, la «Republican Leadership Initiative», ha ingaggiato 25mila persone in vista del voto, il doppio di quanto preventivato e il quintuplo rispetto alle presidenziali del 2016. Più della metà, secondo il partito, sono millennial, cioè under 30. Chi entra a far parte del programma impara come organizzare la campagna, registrare gli elettori, recrutare altri volontari, raccogliere e usare i dati personali dei concittadini. Ma i volenterosi non sono solo giovani. In Texas, ad esempio, per sostenere il candidato repubblicano al Congresso Dan Crenshaw sono nati i «DansGrans», i nonnini per «Dan»: età media 70 anni, al posto delle fastidiose telefonate hanno inviato ai texani oltre 16mila lettere scritte a mano.

I democratici, sull'altro fronte, sono galvanizzati dalla prospettiva di riprendersi la Camera (mentre al Senato, secondo i sondaggi, i repubblicani dovrebbero mantenere la maggioranza) e hanno visto spuntare diversi coordinamenti di attivisti. Uno su tutti è Swing Left, piattaforma nata nel gennaio 2017 che indica all'utente i distretti contesi - gli swing district - più vicini e gli consiglia iniziative e modi per sostenere i candidati dem. In questo modo, solo nell'ultimo weekend prima del voto, sono stati raggiunti più di 2 milioni di elettori. All'incirca la stessa cosa la fa Flippable, mentre Crush the Midterms ritaglia un piano d'attacco su misura del volontario in base al tempo a disposizione. Ma, come racconta Wired, è lungo l'elenco di startup che a questo giro ha scelto di non investire sulle tecnologie da vendere ai partiti per migliorare le proprie campagne elettorali ma di puntare su strumenti per massimizzare l'impegno dei volontari.

La sfida, in realtà, era rischiosa. Perché imbarcarsi in un'avventura del genere significa mettere in stand-by per settimane la propria vita, come mostra il reportage del New York Times che raccoglie le voci di alcuni volontari delle Midterm. Come quella di Robert Hill, 43 anni, che ha lasciato il lavoro e si è trasferito dalla California all'Ohio per sostenere il candidato progressista al Congresso, senza conoscere molto di lui se non il fatto che avesse rifiutato i soldi delle lobby. Matt Yust, 59, ha invece abbandonato Manhattan per l'Iowa per lavorare per Swing Left: dopo il servizio militare, era la prima volta che sentiva che il suo Paese aveva bisogno di lui.

Grace Hamilton, 24 anni, ha fatto campagna per 28 candidati dem coast-to-coast: se l'esito del voto non sarà quello sperato, ha spiegato, non vuole rimpiangere di non aver fatto di più.

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