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Salvini attacca i sindaci "rossi" contrari al censimento dei rom: "Grave che si oppongano"

Il ministro dell'Interno ha inviato una circolare ai prefetti chiedendo una censimento dei campi rom entro due settimane. E arrivano i "no"

Salvini attacca i sindaci "rossi" contrari al censimento dei rom: "Grave che si oppongano"

Nelle ultime ore Matteo Salvini è tornato a riproporre uno dei suoi cavalli di battaglia: il censimento dei campi rom sul territorio italiano. Lo ha fatto inviando ai prefetti una circolare nella quale chiede una relazione, entro due settimane, sulla presenza di insediamenti rom, sinti e camminanti in Italia. L'obiettivo del titolare del Viminale è quello di avere un quadro chiaro sui campi abusivi per predisporre un piano di sgomberi.

Ecco la sua proposta, tutt'altro che nuova, ha incontrato ancora una volta il "no" mugugnato da molti comuni italiani, guidati dal centrosinistra. Cosa che ha subitamente indispettito il ministro dell'nterno, che ha così attaccato quelle giunte: "È grave che alcuni sindaci di sinistra si oppongano al censimento delle presenze nei campi rom, regolari o abusivi, visto che per queste realtà vengono spesi (quasi sempre male) milioni di euro di fondi pubblici al mese".

L'affondo del leader della Lega è indirizzato soprattutto a Palazzo Marino, dove Salvini ha uno dei suoi storici avversari, Pierfrancesco Majorino, che a giorni lascerà la carica di assessore alle Politiche sociali per l'Europarlamento (dove è stato eletto): "Se arriveranno, come pare, richieste dal Ministero dell'Interno, riguardanti la necessità di organizzare il censimento su base etnica volto a organizzare sgomberi generalizzati, io non darò minimamente il mio contributo e sono certo che l'Amministrazione comunale in futuro, allo stesso modo, non si presterà". La linea Majorino è sposata in pieno dal suo successore, Gabriele Rabaioitti: "Se si parla di censimento etnico, non daremo riscontri Ci spieghi il ministro dell'Interno dove vuole arrivare. Si preoccupi di trovare il modo, gli strumenti e le risorse per aiutare i Comuni a gestire una questione delicatissima, di cui conosciamo le difficoltà. La convivenza è una sfida che va affrontata con pazienza, coraggio e determinazione. Questo ci ha insegnato la democrazia, non solo a sinistra. Razze ed etnie sono parole che ci portano pericolosamente da un'altra parte. La democrazia, se vogliamo difenderla ed evitare che si trasformi in altro e in abuso di potere, è anche ascolto, difesa e tutela delle minoranze. Questo è il compito della maggioranza che governa".

E nella contesta, sentitosi tirato in causa, vi è entrato anche – per non dire soprattutto – il sindaco di Milano Beppe Sala, che ha così replicato alla circolare emanata dal numero uno del Carroccio dal dicastero di Piazza del Viminale: "Bisognerà capire innanzitutto a che scopo si fa il censimento: se il censimento lo si fa per chiudere i campi, io mi chiedo poi come gestiamo la questione. A furia di chiudere o di limitare, come nel caso degli Sprar, l'accesso di persone che non hanno un luogo dove stare, questi luoghi poi ce li troviamo in giro per la città. Il mio terrore è che i milanesi vedano più nomadi in giro per la città e che le lamentele aumentino. Non ho mai detto di essere contrario alla chiusura dei campi rom, però bisogna trovare le soluzioni. Il punto è: il censimento perché?".

"Ritengo sia dovere del ministro e diritto degli italiani sapere chi in queste realtà vive di illegalità, manda i figli a scuola, ha un lavoro, paga le tasse o campa alle spalle del prossimo", l'affondo finale di Salvini su una questione, l'ennesima, che rischia di spaccare la già scricchiolante maggioranza di governo giallo-verde.

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