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Salvini blinda l'alleanza: "Io fedele al centrodestra"

Il leader in Russia smentisce Giorgetti e avverte: "Altolà alla troika". Berlusconi oggi a Trento

Salvini blinda l'alleanza: "Io fedele al centrodestra"

Il segnale di pace verso Forza Italia Matteo Salvini lo lancia poco prima di partire per la Russia: «La Lega rimane una forza di centrodestra, fedele alla coalizione, con la quale gestisce con successo molte amministrazioni comunali e regionali».

Il vicepremier risponde così all'intervistatore dell'agenzia di stampa Tass, che chiede delle relazioni nella coalizione di governo con il M5s e dei rapporti con gli «ex alleati, incluso Silvio Berlusconi». Quell'«ex» il leader del Carroccio lo cancella con le sue parole, smentendo la fine dell'alleanza che lo ha portato a vincere nel centrodestra unito alle elezioni del 4 marzo. È una correzione della frase del suo braccio destro Giancarlo Giorgetti, che pochi giorni fa sembrava mettere una pietra tombale sulla coalizione intesa almeno nel senso tradizionale. Salvini spazza via i sospetti di un patto organico con i grillini, con una prospettiva che vada oltre l'orizzonte del governo e assicura che l'amicizia politica, oltre che personale, con il leader di Fi non è cambiata.

Però, il Capitano fa riferimento alle amministrazioni locali, dalla Lombardia a trazione leghista alla Liguria con un governatore azzurro e ai tanti comuni dove governano insieme Lega, Fi e Fdi. Un piano locale, cui aveva fatto riferimento anche Giorgetti, che rassicura per le prossime amministrative, un po' meno per le europee di maggio e le eventuali politiche.

Quello amministrativo è l'appuntamento più vicino e oggi Berlusconi sarà a Trento per chiudere la campagna elettorale per le provinciali, con un'intervista pubblica del direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti. Lì il centrodestra corre unito e il candidato unico è della Lega, Maurizio Fugatti. Anche quello del Cavaliere sembra un segnale distensivo. La conferma di un impegno preso e del contributo essenziale di Fi per far vincere il centrodestra. Per il rilancio del partito pesa il rinnovamento dei coordinatori regionali: in Puglia dovrebbe andare Mauro D'Attis e un altro volto nuovo in Piemonte, Paolo Zangrillo.

Quanto alle europee di maggio, ricorda uno dei big azzurri, «ognuno correrà per conto suo, con il proporzionale puro e le preferenze, non c'è coalizione nazionale che tenga». Conteranno gli accordi internazionali e Fi si troverà nel Ppe sul fronte degli europeisti convinti, mentre la Lega su quello dei sovranisti e populisti euroscettici. Il risultato elettorale potrebbe stravolgere gli equilibri in Europa e avere conseguenze in Italia.

Salvini, dalla Russia assicura che non si cambierà «una virgola» della manovra e non si farà la «marcia indietro» chiesta anche ieri dal vicepresidente degli azzurri e numero uno dell'Europarlamento Antonio Tajani, che considera «forte» il rischio di una bocciatura dall'Ue. Fi è molto preoccupata di un'eventuale frattura con l'Europa, ma il Capitano sfoggia noncuranza. «Non permetteremo di essere commissariati da nessuno, non sognino da Bruxelles d'inviarci commissari, Troika, padroni o padroncini», dice nel viaggio su invito di Confindustria Russia, che ieri ha tenuto la sua Assemblea generale. E avverte: «Il jolly del veto in Europa ce lo possiamo giocare una volta sola. C'è la questione del bilancio Ue, la questione delle migrazioni e la manovra, che se ce la bocciano non so cosa giocarmi, ma andremo dritti». Le distanze tra Lega e Fi rimangono, ma Salvini ha voluto in qualche modo tranquillizzare gli azzurri.

Forse Giorgetti, come ha detto l'altro giorno il Cavaliere, «si è morso la lingua».

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