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Salvini e il dilemma su Trump: "Tradisce le sue idee, non va"

Il leader della Lega: "Non difendo Assad, ma i missili sono un errore. Donald si liberi dei poteri forti Usa"

Salvini e il dilemma su Trump: "Tradisce le sue idee, non va"

Roma - «Io l'ho incontrato, supportato e sostenuto perché penso che la Clinton sarebbe stata l'erede del peggio del peggio di Obama, ma questa non è una decisione alla Trump, semmai dei vecchi poteri forti americani. Quindi o se ne libera o delude». Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, non condivide i bombardamenti che il presidente americano ha messo in atto in Siria.

Ma non era lei a sostenerlo?

«Lo ripeto: meglio lui della Clinton, perché se Trump fa quello che ha promesso di fare, ovvero la flat tax al 15 per cento, buoni rapporti con la Russia, la garanzia che il suo impegno per smettere di esportare la democrazia con le bombe e quindi conseguenti primavere arabe, le cose andranno sicuramente bene. Ma così no, non ci stiamo».

Che pensa della situazione in Siria?

«Voglio fare una constatazione da persona normale. Chi sta festeggiando, chi sta esultando? Erdogan, Isis e al Qaeda, Arabia Saudita, Qatar, ovvero tutti i regimi più estremisti che vorrebbero che anche la Siria diventasse un Califfato. Chi ha fatto felice il missile di Trump? Questa gentaglia qua. Ragionamento numero due: su mandato di chi è intervenuto nessuno? L'Onu dov'è? Non c'è stata una risoluzione, neanche il congresso americano si è mosso. Non c'è uno straccio di prova, niente. E poi un altro punto: hanno fatto più bambini morti gli errori missilistici americani dei presunti attacchi di Assad».

Si dice sia stato Assad a lanciare armi chimiche sul suo Paese. Che ne pensa?

«Le denunce delle violenze dell'uso di probabili armi chimiche di Assad arrivano da un altro tanto improbabile osservatorio siriano dei diritti umani che corrisponde a un estremista che vive a Londra ed è pagato per falsificare la verità. Oltre a questo, stiamo ancora cercando l'arsenale chimico di Saddam Hussein e stiamo ancora tentando di riparare agli errori del massacro di Gheddafi. Peggio di così».

Quindi Trump ha preso una cantonata?

«Voglio solo dargli l'alibi di essere mal consigliato e circondato dai tifosi della guerra a ogni costo».

Ne deduciamo che condanna i missili in toto. È così?

«Tutta la vita, ma con le stesse parole con cui l'attuale presidente Usa condannava gli attacchi sulla Siria di Obama».

Cosa la sorprende?

«Leggere negli stessi minuti dell'ennesimo possibile attentato islamico nel cuore dell'Europa... Noi facciamo un favore a questa gente. Ripeto: la guerra in Siria era finita, mi domando che vantaggio avrebbe Assad a gettare gas, a sterminare la gente che sta liberando. Il vescovo cattolico in Siria ha festeggiato finalmente un Natale libero».

Ma di Assad che pensa?

«Quello che mi hanno detto alcuni preti cristiani incontrati a Roma: il suo è un regime, ma garantisce equilibrio e sopravvivenza delle confessioni più diverse e quindi come Saddam e Gheddafi. Le bombe intelligenti hanno centuplicato per dieci i problemi. Credo, invece, che i guai siriani se li debbano risolvere i siriani senza missili».

E di chi esalta le bombe?

«I pecoroni filo missili come Gentiloni, Alfano, Merkel, Hollande sono indegni e quindi sono molto preoccupato. Il fatto che chi l'ha insultato fino a ieri oggi lo esaltino come un difensore dei diritti umani qualche dubbio a Trump dovrebbe farlo venire».

E l'Italia dovrebbe tenere un atteggiamento diverso rispetto alla Siria?

«Il fatto è che il missile americano poi ti destabilizza il Medio Oriente e ti riempie di bombe e immigrati l'Italia e L'Europa. Il problema non è che poi arriva a New York. Servi, siamo gli ultimi. Servi dei servi. A questo punto mi domando due organismi come Onu e Nato, che ci costano parecchio, che senso hanno e che li paghiamo a fare».

Ieri l'ennesimo attentato. Stavolta a Stoccolma. Pensa sia il risultato dei bombardamenti americani?

«È demenziale che nell'arco delle stesse ventiquattr'ore i missili di un Occidente complice vadano ad attaccare chi combatte l'Isis e in cambio raccogliamo gli ennesimi morti in casa nostra».

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