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Salvini e la strategia anti Ong: "Cuori aperti, ma porti chiusi"

Il ministro: tornano in mare e i trafficanti ne approfittano «Il tunisino morto a Empoli? La polizia non offre brioche»

Salvini e la strategia anti Ong: "Cuori aperti, ma porti chiusi"

Roma - «Il cattivo non sono io: i cuori sono aperti ma i porti italiani restano chiusi».

La strategia di Matteo Salvini non cambia, il vicepremier non ha ripensamenti dopo l'ennesima tragedia del mare. Nella consueta diretta Facebook il leader del Carroccio capovolge la lettura che lo vede corresponsabile del naufragio e della conseguente perdita di vite umane. Il ministro dell'Interno fa notare che da qualche giorno una nave appartenente alle Ong è tornata a solcare le acque prospicienti la Libia. «É chiaro ed evidente che i trafficanti di esseri umani di fronte alla possibilità di tornare ai loro affari ne hanno approfittato», dice Salvini, sempre convito che l'unico modo per evitare i morti sia fermare le barche in partenza e imporre uno stop ai viaggi della speranza. Al ministro dell'Interno non interessa «la solita manfrina» ovvero gli attacchi dei suoi tanti detrattori ma le cifre che snocciola orgoglioso. «Dall'inizio dell'anno siamo fermi a quota cento arrivi, nel 2018 nello stesso periodo erano 2.000: un calo del 94 per cento», dice Salvini. Quindi «difesa dei confini e porti chiusi», insiste il vicepremier che assicura di voler aprire invece i corridoi umanitari al più presto e per questo motivo a marzo tornerà in Africa per offrire «a chi scappa veramente dalla guerra» asilo in Italia.

Salvini dice di avere a cuore gli interessi degli italiani e delle forze dell'ordine e infatti difende pure i poliziotti coinvolti nel caso di Arafet Arfaoui, il tunisino morto mentre si trovava in stato di fermo. «Se i poliziotti non possono usare le manette, che fanno, offrono cappuccio e brioche?», attacca polemicamente il vicepremier che indossa la giacca della tuta delle Fiamme Oro con la scritta Polizia sul petto.

Poi passa all'attacco di chi lo critica ovvero «quelli che si fingono buoni ma in realtà sono i cattivi» perché favoriscono i criminali che sfruttano i migranti. E in replica al sindaco di Palermo Leoluca Orlando che parla di genocidio ed evoca il nazismo ed il processo di Norimberga Salvini pubblica sulla sua pagina Facebook una foto di Orlando con un copricapo alla maniera araba definendo le accuse del sindaco la sua «ultima follia».

Assai lontani da quelli di Salvini sono i toni usati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che esprime «profondo dolore per la tragedia che si è consumata nel Mediterraneo con la morte di oltre cento persone, tra donne, uomini, bambini». Lo stesso tono addolorato usato dal premier, Giuseppe Conte, che da Matera prende anche un impegno per il futuro assicurando che una volta concluso il suo «mandato di servizio per il popolo italiano» si dedicherà «come avvocato al diritto penale per perseguire i trafficanti di esseri umani». Conte confessa di essere «rimasto scioccato da questa nuova strage». Toni diversi da quelli di Salvini certo ma la sostanza è la stessa. Anche per Conte occorre prima di tutto «contrastare quei trafficanti che dopo aver derubato le persone, averle seviziate e torturate le avviano su barconi che sono assolutamente inaffidabili e li condannano a morte sicura».

Anche il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, esprime «profondo dolore per il naufragio» e invita l'Europa a «non restare più a guardare».

Tra i più duri contro il governo Padre Alex Zanotelli, il missionario pacifista, per il quale questa tragedia «peserà sulla coscienza di Salvini». Zanotelli parla di un «governo di barbari senza cuore» e di perdita dell' umanità. La Comunità di Sant'Egidio punta il dito anche contro la Ue.

«L'Europa metta da parte i litigi e intervenga -scrive in una nota la Comunità- di fronte all'ennesimo, drammatico, naufragio di migranti, occorre far tacere ogni polemica e mostrare pietà».

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