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Il bollettino parrocchiale choc: Salvini paragonato a Mussolini

L'accostamento sarebbe apparso in un testo della chiesa di Santa Maria Maddalena. Parte del documento è stata riportata sulla pagina Facebook del sindaco di Borgosesia

Il bollettino parrocchiale choc: Salvini paragonato a Mussolini

Matteo Salvini paragonato a Benito Mussolini, anche se indirettamente. È scoppiata la polemica a Vercelli per quanto sarebbe apparso nell’ultimo bollettino parrocchiale della chiesa di Santa Maria Maddalena. Parte del documento è stata riportata sulla pagina Facebook del sindaco di Borgosesia, il deputato Paolo Tiramani. Il testo è stato postato nella tarda serata di ieri.

Come riporta anche vercellinotizie.it, il bollettino sarebbe stato scritto da don Massimo Bracchi, il quale narra lo scenario politico italiano nell’ultimo anno. Il sacerdote sottolinea che “Salvini ha tentato il colpo sfiduciando il premier Conte e rompendo l’alleanza con Di Maio e i cinquestelle. E così si è dato la zappa sui piedi”. Secondo il prete, infatti, il capo della Lega credeva di andare al voto per guadagnare ancora più consensi e invece poi è nato un nuovo esecutivo, il Conte bis, formato da Partito democratico e grillini. Poi arrivano le frasi incriminate: “Aveva detto “datemi pieni poteri” - si legge nel bollettino - ricordandoci un’altra figura del nostro passato italiano che i pieni poteri se li era presi con gli stessi atteggiamenti populistici e di salvatore della patria. Ma quanti lutti, quanta sofferenza e quanta vergogna l’Italia avrebbe dovuto vivere…

Il sacerdote prosegue nel suo ragionamento e dice che Salvini confida di rifarsi nelle prossime elezioni, “che dovrebbero essere un plebiscito alla sua opposizione, mentre io mi auguro si possa contare sull'intelligenza e il buon senso degli italiani”. Il sindaco di Borgosesia, Paolo Tiramani, ha quindi postato sulla sua pagina Facebook il testo del bollettino e ha evidenziato che “da uomo cattolico nutro molta Fede e molto rispetto. Tuttavia non capisco alcuni preti che utilizzano ogni mezzo per fare dell’assurda politica”.

In passato il leader della Lega è stato più volte preso di mira da alcuni sacerdoti. Basti pensare a padre Alex Zanotelli, che l'aveva definito "un genio melefico" riguardo alla scelta di chiudere i porti alla nave della ong Sea Watch. Il missionario aveva ricordato che per la Bibbia il più grande peccato è la non accoglienza e che è ancora più grave non accogliere i poveri. Ben più gravi erano state le affermazioni di padre Bartolomeo Sorge. La scorsa estate il teologo gesuita aveva sottolineato che "la mafia e Salvini comandano entrambi con la paura e l’odio, fingendosi religiosi.

Si vincono, resistendo alla paura, all’odio e svelandone la falsa pietà".

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