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Salvini è stufo degli insulti grillini: "Ma non c'è altra maggioranza"

Tensione alle stelle tra gialloverdi. Ma Salvini allontana la crisi di governo: "Abbiamo ancora tropo da fare"

Salvini è stufo degli insulti grillini: "Ma non c'è altra maggioranza"

"Abbiamo troppo da fare. E non esiste una maggioranza alternativa". Dopo settimane di insulti e attacchi, Matteo Salvini è visibilmente stufo del comportamento di Luigi Di Maio e dei big del Movimento 5 Stelle che non perdono mai occasione per entrare in gamba tesa contro la Lega. Oggi, in una intervista al Corriere della Sera, intima agli alleati di mettersi al lavoro. "Abbiamo ancora tropo da fare", fa notare il ministro dell'Interno.

"Sono troppe settimane che continuano a piovermi addosso insulti - si lamenta Salvini - io non rispondo". L'ultimo affondo contro di lui è la brutta battuta che Di Maio ha fatto ieri pomeriggio. Secondo il capo politico dei Cinque Stelle, prima il vicepremier leghista vestiva la felpa, poi, con il caso del sottosegretario Armando Siri, "ha indossato l'abito della vecchia politica". Nonostante la spocchia dei grilli, su un'ipotesi di crisi di governo, Salvini ribadisce che il governo ha "ancora tropo da fare". Ed elenca i prossimi obiettivi che l'esecutivo deve portare a casa: "L'obiettivo non è quota 100, è quota 41: se hai lavorato per 41 anni, vai in pensione. E poi la riforma della giustizia, della scuola, l'autonomia, la riforma fiscale". La lista è davvero lunga. E per il numero uno del Carroccio bisogna arrivare alla fine della legislatura per realizzare tutto quello che è stato promesso in campagna elettorale.

Nell'intervista al Corriere della Sera, Salvini snocciola i risultati che ha incassato da quando siede al Viminale. "I reati quest'anno sono diminuiti del 15%", spiega elencando nel dettaglio che le rapine sono diminuite del 20%, i furti del 15%, le estorsioni del 16%, gli omicidi del 12%, i tentati omicidi del 16% e le violenze sessuali del 32%. "Ah, dimenticavo - chiosa - gli sbarchi sono calati del 91%". Davanti a questi numeri si augura che "tutti i ministri portino il mio stesso fatturato positivo. Perché, appunto, abbiamo troppo da fare per dare soddisfazione a chi vuole che il governo salti. Certo, basta con gli attacchi".

Dietro gli attacchi dell'alleato pentastellato, Salvini teme che abbiano influito i sondaggi e le Regionali.

"Noi abbiamo vinto dappertutto, ma quelle sono elezioni locali - conclude il titolare del Viminale - perché il governo sta lavorando e dunque i continui attacchi sono ingiustificati".

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