Politica

Sardegna nel fango: «Rifugiatevi ai piani alti»

In balìa dell'alluvione: torna l'incubo del 2013. La rabbia della gente: «Sos sempre ignorati»

È allarme rosso in Sardegna colpita dal ciclone Mediterraneo. Piogge incessanti, canali esondati, case allagate, forti venti e mare mosso. E torna l'incubo dell'alluvione del 18 novembre 2013 che fece 19 vittime. Tra le zone più flagellate c'è Olbia, dove interi quartieri sono finiti sott'acqua per l'esondazione del rio Silingheddu. La situazione critica ha portato alla richiesta dello stato di emergenza e sono stati inviati altri uomini e mezzi della Protezione civile. Il sindaco, Gianni Giovannelli, ha invitato i cittadini a non uscire di casa e a spostarsi nei piani alti delle abitazioni. In alcune il livello dell'acqua è arrivato al metro d'altezza. E monta la rabbia della gente per quel rio pieno di detriti, che si sono riversati in strada, impedendo il regolare deflusso dell'acqua. Dopo l'alluvione di due anni fa furono previsti interventi che individuavano una serie di «opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio di Olbia», in particolare nel rio Seligheddu, per 59,5 milioni. «Interventi che, però, non sono mai arrivati alla fase della progettazione definitiva», dice il direttore di #italiasicura, Mauro Grassi.

E ora, con la nuova mappatura delle aree da mettere in sicurezza realizzata da #italiasicura, per la struttura contro il dissesto idrogeologico voluta da palazzo Chigi gli interventi su Olbia sono lievitati a 81,2 milioni e ci vorranno non meno di 3 anni per realizzarli.

Nel frattempo la situazione resta preoccupante. Sono state chiuse alcune strade a Baratta, Bandinu, Isticadeddu e Pasana. Chiuso un tratto della Ss 127, che collega Olbia a Tempio, arteria alternativa alla strada crollata all'altezza di Monte Pinu nell'alluvione del 2013. È crollato un ponte tra Olbia e Arzachena, mentre un altro è stato abbattuto appositamente in territorio di Olbia per permettere all'acqua di defluire.

Problemi pure all'aeroporto di Cagliari Elmas, dove un aereo non è potuto atterrare ed è stato dirottato su Alghero. A Olbia chiusi gli uffici pubblici non comunali e gli sportelli. Anche l'Asl ha esteso a oggi il blocco delle attività ambulatoriali non urgenti e ha invitato a evitare le visite negli ospedali di Olbia, Tempio Pausania e La Maddalena. I canali che attraversano la città sono arrivati al limite. I cittadini si sono rimboccati le maniche per fare defluire l'acqua. Disagi nel cagliaritano, dove sono state chiuse alcune strade, e anche a Siniscola e Torpé (Nuoro). In quest'ultimo paese, colpito dalla precedente alluvione, numerose famiglie sono state evacuate. La pioggia non ha risparmiato la Sicilia, soprattutto il fronte orientale, con strade allagate, torrenti esondati e problemi alle linee ferroviarie. Sono caduti in poche ore 200 litri di pioggia al metro cubo.

«È la pioggia che dovrebbe cadere in tre mesi. In 12 ore sul Tirreno si sono verificati quasi 20.000 fulmini - dice il centro Epson-Meteo. Molto alto è il rischio idrogeologico. Colpita Taormina, di recente toccata da un nubifragio. Nella villa comunale è crollato il ponte noto come la «passeggiata romantica».

Tutto questo mentre proprio ieri, a Giampilieri (Messina) si celebrava il ricordo del nubifragio dell'ottobre 2009 che mietè 37 vite.

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