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Sardine all’attacco: ''Serve Daspo per chi insulta o minaccia sul web''

Il leader delle sardine Mattia Santori auspica un incontro con Conte per parlare delle istanze del movimento e lancia la manifestazione politico-musicale di Bologna

Sardine all’attacco: ''Serve Daspo per chi insulta o minaccia sul web''

La prossima domenica le cosiddette sardine torneranno in piazza a Bologna, città nella quale ha avuto inizio la loro vita politica. Quando mancherà una settimana al voto in Emilia-Romagna, test elettorale decisivo anche per il futuro del governo Conte, i manifestanti dal dna sostanzialmente anti-salvinista, si ritroveranno in piazza 8 Agosto per un concerto tra musica e politica.

Un evento studiato nei minimi dettagli e per il quale era stata avviata una raccolta fondi. Alla fine, le sardine sono riuscite nel loro intento: come hanno spiegato i promotori in una conferenza stampa, i soldi ricavati con la colletta hanno raggiunto 70.645 euro. ''Tra il 23 dicembre e il 16 gennaio abbiamo effettuato 24 giorni di raccolta effettiva, con una media di 126 donazioni al giorno. E ognuna di queste è stata mediamente di 23 euro. Un risultato che ci piace particolarmente, perché è nello spirito del movimento: tante piccole sardine che fanno un banco compatto, tante piccole donazioni che fanno un risultato eccezionale''.

L’appuntamento musical-politico dal forte sapore buonista si chiama “Bentornati in mare aperto”. Inizialmente era stato ideato come evento ''semplice'' ma che, con il passare dei giorni si è trasformata in una manifestazione alla quale parteciperanno per portare il loro verbo personaggi del mondo della cultura e della società civile che hanno deciso di sposare la causa. Tra questi gli Skiantos, i Subsonica, Marracash, Moni Ovadia, Sandro Ruotolo e Fabrizio Barca.

ìI problemi per le sardine verranno dopo l’evento pubblico. Come ha sottolineato Mattia Santori ''il dramma è che partiranno sei campagne elettorali diverse, con alleanze diverse, istanze diverse''. Quest’ultimo ha anche affermato che quello dell’Emilia Romagna è “un esperimento”. “Poi - ha aggiunto Santori- dovremmo trovare delle linee guida che ci aiutino a essere quello che vogliamo essere: un organismo politico in senso stretto, un corpo intermedio, o un’organizzazione che è un gruppo di pressione che fa innovazione comunicativa e divulgazione democratica”.

Di identità e indirizzo politico del movimento per il momento non si parla. Non si sa il perché. Difficoltà nel fare una sintesi o poche idee su come agire in futuro. Nel frattempo, il movimento è pronto a incontrare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per parlare delle istanze portate avanti nei primi due mesi di attività. "Conte ci aveva rivolto un'apertura non ufficiale, dicendosi disponibile a incontrarci, prima della piazza di Roma - ha spiegato Santori - ma noi in quel momento avevano detto che non era ancora il tempo. Oggi però credo che siamo sempre più vicini al momento in cui, avendo un grande rispetto per la politica parlamentare, sarebbe bello potersi finalmente incontrare".

Le sardine vorrebbero "fare una sintesi e dire quello che succede nel Paese reale", per poi chiedere "che intenzione avete? Senza ricatti". L’unica cosa che ammette il leader delle sardine è che ci sono temi caldi su cui ragionare fin da subito come il decreto sicurezza che “deve essere abrogato”.

Ma Santori si spinge anche oltre parlando del “populismo digitale e della democrazia digitale, la manipolazione delle informazioni sui social network, la violenza digitale”. Per combatterli, ecco la sua grande idea: istituire un “Daspo”, un provvedimento di allontanamento dai social per chi scrive insulti ai limiti della diffamazione e minacce. Per cacciare dal web i fomentatori d’odio, si dovrebbe interagire ''con la vigilanza di un organo di polizia che garantisca che c’è un livello di sostenibilità democratica all’interno dei social network''. Insomma, una Santa Inquisizione della rete. Sarebbe interessante sapere chi sarà chiamato a giudicare un utente.

Si spera che il buon Santori si riferisca a tutti quelli che ricevono insulti senza distinzioni di orientamento politico come, per fare un esempio, Matteo Salvini. Di offese, il leader della Lega ne riceve tante. Una delle ultime, anche piuttosto pesante, era quella postata su Twitter da un certo @fabrizio82867617 che ha rilanciato una vecchia foto del leader della Lega impegnato a donare il sangue con la scritta ''Condividi se anche tu hai sperato che gli stessero facendo l’iniezione letale''.

Il post ha ricevuto molti “cuoricini” e condivisioni. Santori si riferiva anche a questo?

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