Cronaca locale

Sassate ai pompieri al centro d'accoglienza

Scoppia un incendio a Milano, gli ospiti del Cas si ribellano ai vigili del fuoco: 7 arresti

Sassate ai pompieri al centro d'accoglienza

Milano - Un incendio del tutto fortuito, niente dolo, nessun gesto d'insubordinazione. Non appena però le fiamme si sono sprigionate da un mobile in legno andato a fuoco accidentalmente, avvolgendo subito dopo un materasso, e il fumo si è fatto sempre più denso, la tensione e il desiderio di rivolta hanno preso corpo, seppur in un unico gesto dimostrativo subito soffocato dalla polizia, ma che rischiava di trasformarsi in pochi fatali attimi in qualcosa di più corposo e problematico da gestire. Parla da solo e in maniera eloquente il bilancio degli arresti seguiti all'incendio di ieri pomeriggio sviluppatosi in una stanza al primo piano, ma che poi ha avvolto l'intera struttura del Centro di accoglienza straordinario (Cas) che dipende dalla prefettura di Milano ed è gestito dalla Croce Rossa in via Aquileia, all'Ortica, periferia est della città. Sette immigrati africani dei circa quaranta ospiti del Centro - tre gambiani, due senegalesi, un maliano e un ivoriano - sono finiti infatti in manette accusati di resistenza e danneggiamento. Solo due degli stranieri che si trovavano nella palazzina sono rimasti intossicati e sono tuttora ricoverati all'ospedale Niguarda e alla Clinica Città Studi. Uno di loro, un sessantenne, era rimasto intrappolata nella stanza dove si erano sviluppate le fiamme costringendo i vigili del fuoco a tagliare le inferriate per estrarlo. Infine altri sei immigrati sono già stati dimessi dopo essere stati medicati in ospedale per lievi problematiche respiratorie.

Grande il lavoro per gli equipaggi delle cinque ambulanze, dell'automedica e dell'autoinfermieristica dell'Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) che direttamente sul posto hanno dovuto visitare ben 24 persone coordinandosi passo a passo con la centrale operativa che era pronta ad affrontare un evento di ben più ampie dimensioni. I pompieri, arrivati con quattro dei loro mezzi, ci hanno messo un'ora a spegnere le fiamme.

L'aria acre di fumo si è fatta ancora più irrespirabile però solo al termine degli interventi di prima emergenza, cioè quando l'impegno maggiore sembrava dovesse orientarsi nella fase successiva, quello di spostamento degli immigrati. È stato infatti in quei momenti di relativa calma che uno di loro ha lanciato un sasso contro un camion dei vigili del fuoco e altri hanno cominciato a inveire contro la polizia e gli equipaggi delle Fiamme Gialle giunti nel frattempo sul posto. Così sono stati chiamati i rinforzi del reparto mobile in assetto anti sommossa, qualora la situazione potesse degenerare.

La polizia però nel giro di pochi fatali minuti ha avuto la meglio sui riottosi, subito ammanettati e portati in carcere.

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