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Scelta civica cestina Monti: salgono sul carro di Renzi

Renzi si compra Scelta civica: il ministro Giannini e altri sette parlamentari danno il ben servito al Prof per sposare il Pd

Scelta civica cestina Monti: salgono sul carro di Renzi

Che il progetto di Mario Monti fosse finito, era sotto gli occhi di tutti. In Scelta civica se ne sono accorti tardi. Giusto in tempo, però, per saltare sul carro del Pd di Matteo Renzi e prolungare l'agonia di un governo ferito dalla rottura del Patto del Nazareno, dai mal di pancia del Ncd e dai continui sgambetti della minoranza dem. Nel Pd entreranno il ministro all'Istruzione Stefania Giannini, il viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, i senatori Gianluca Susta, Alessandro Maran, Linda Lanzillotta e Pietro Ichino. Per quanto riguarda gli esponenti di Scelta civica alla Camera passeranno al partito di Largo del Nazareno Ilaria Borletti Buitoni e Irene Tinagli. Una campagna acquisti magistrale che permette al premier di dormire sonni più tranquilli.

"Il grande progetto di Monti ha avuto un grande senso, ora ha esaurito la sua funzione". A margine della cerimonia di apertura dell’anno accademico a Trieste, la Giannini ha confermato la fuoriuscita di un gruppetto di sette parlamentari di Scelta civica per salire sul carro del Partito democratico. Si chiude così la campagna acquisti che, dopo la rottura del Patto del Nazareno da parte di Forza Italia, è preoccupato per i numeri a Palazzo Madama. "L’approdo al Pd è l’unico modo coerente per mantenere l’impegno con gli elettori - ha commentato la Lanzillotta - la bussola è quella delle riforme che è l’unico obiettivo che dà senso alla nostra presenza in parlamento". Determinato ad andare avanti fino al 2018 e a mandare in porto le riforme, Renzi non ha più intenzione di mediare. "Chi ci sta bene - spiegano i vertici del Pd - chi non ci sta si assumerà le sue responsabilità". Il primo a mettere da parte i malumori è stato Angelino Alfano e con lui anche i "falchi" di Ncd come Maurizio Lupi. Ma non è abbastanza. Così, nell’ottica di "sterilizzare" le pressioni che potrebbero venire da correnti, piccoli partiti e fazioni, Renzi ha voluto stringere per rafforzare il peso del Pd dove serve: al Senato.

"L'invito di Renzi a Scelta Civica per stabilire e rafforzare un percorso comune nel cammino delle riforme, direzione che i nostri elettori ci hanno chiaramente indicato con il voto delle elezioni europee che ha dato al partito un irrilevante 0,3% - ha spiegato la Borletti Buitoni - non può rimanere inascoltato". All'appello hanno subito risposto (quasi) tutti i montiani. Tranne Monti, appunto.

E il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti che non si è fatto problemi ad accusare i transfughi di aver fatto "una scelta demenziale".

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