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Scontro su ponte e migranti. Macron attacca ancora l'Italia

Il Viminale accusa l'Eliseo di ipocrisia sui clandestini. La replica choc: "Sul Morandi dà la colpa a Bruxelles"

Scontro su ponte e migranti. Macron attacca ancora l'Italia

Matteo Salvini ed Emmanuel Macron hanno acceso la miccia dando il via alla campagna elettorale per le europee del 2019. Sarà lunga e senza esclusione di colpi e al momento incentrata sulla denigrazione del proprio avversario. Non compaiono all'orizzonte proposte o speranze da dare a questo vecchio continente sempre più diviso sul significato di un'Unione europea che sembra sul punto di saltare.

Salvini con la sua idea di Europa non sembra avere rivali e non ha certo difficoltà a respingere al mittente le accuse del presidente francese. Mentre il vicepremier leghista ogni giorno vede crescere la sua popolarità nel nostro Paese, Macron appare sempre più in difficoltà e in Francia la sua popolarità è ai minimi storici. Non solo. Il premier francese accusa l'Italia di non esser solidale con i migranti ma Salvini ha gioco facile nel rinfacciare al presidente di predicare bene ma razzolare malissimo. Macron si è eretto a baluardo di un'Europa solidale e pronta all'accoglienza ma le sue sono soltanto parole come dimostrano le cifre con le quali il ministro dell'Interno ha rispedito al mittente le accuse.

«Al posto di dare lezioni agli altri, inviterei l'ipocrita presidente francese a riaprire i confini e accogliere le migliaia di rifugiati che aveva promesso di prendere - avverte Salvini - Da inizio 2017 a oggi la Francia del bravo Macron ha respinto più di 48.000 immigrati alle frontiere con l'Italia, comprese donne e bambini. Sarebbe questa l'Europa accogliente e solidale di cui parlano Macron e i buonisti?»

Quelli di Salvini sono numeri che disinnescano le accuse di Parigi. «Macron abbia il buon gusto di tacere e non dare lezioni agli italiani», insiste Salvini. I dati sono quelli ufficiali forniti dal Viminale, sui respingimenti passivi e sul ripristino dei controlli di frontiera da parte della Francia: 30.911 stranieri nel 2017 e altri 17.476 dal primo gennaio al 28 agosto 2018.

«Gli sbarchi rispetto all'anno scorso si sono ridotti da 100mila a 19mila, ora sto lavorando per aumentare le espulsioni facendo quegli accordi che i miei predecessori non hanno fatto. In Europa dormono o, se è peggio, sono complici - accusa Salvini -. Per questo stiamo cercando alleanze esterne per eventuali nuovi arrivi. Di sicuro l'ultimo che può dare lezioni all'Italia e agli italiani è il signor Macron. Noi stiamo facendo accordi, se a Bruxelles dormono abbiano il buongusto di tacere».

Macron replica, ma evidentemente messo all'angolo scivola di nuovo. Il presidente chiede di non cedere «alla volontà di chi vuole prendere l'Ue in ostaggio, alla demagogia di chi dice che tutti i problemi vengono dall'Europa». E accusa: per i demagoghi «se un ponte crolla è colpa dell'Europa». Il premier francese forse poteva evitare di inserire nel duello con Salvini una tragedia nazionale forzando l'interpretazione di un'osservazione fatta dal vicepremier. Salvini subito dopo il crollo del ponte Morandi aveva fatto riferimento ai vincoli di spesa fissati dalla Ue, dicendosi pronto a violarli per incrementare gli investimenti sulle infrastrutture.

Macron accusa poi i nazionalisti, l'Italia e i Paesi di Visegrad, di voler «spaccare la Ue, ci sono persone che vogliono meno Europa, meno solidarietà europea.

Invece è necessario rafforzare l'Europa in modo che diventi un insieme politico coerente, più sovrano che protegge i suoi cittadini».

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