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Se anche la dottoressa tradisce la fiducia

Se anche la dottoressa tradisce la fiducia

«Se domani non mi passa l'influenza, chiamo la dottoressa e la faccio venire a casa» dice mia mamma. «A casa? Ma aspetta, mamma, è solo un'influenza, meglio non far entrare estranei in casa» le rispondo. «Ma come estranea, la dottoressa?».

Già, la dottoressa. In fondo chi la conosce? Penso alla povera signora ottancinquenne di Torino, notizia di ieri: chiamava il medico della mutua, la dottoressa Maria Calì, così puntuale nell'andare a domicilio a curarla, così gentile, così brava, e nel frattempo a ogni visita le rubava soldi dal portafoglio. L'ultima volta 115 euro, e l'ha fatto per altre quattro, beccata grazie a una telecamera nascosta. E le è andata bene. Magari le capitava quell'infermiera di Birmingham che gli anziani li riempiva di botte, così, per il gusto di farlo. O quell'altra di Isernia che i pazienti li uccideva con l'acido cloridrico. Almeno questa rubava solo.

Comunque bisogna fidarsi. Sebbene quando mandi i figli all'asilo c'è la possibilità che li maltrattino o che ne abusino sessualmente, come per esempio faceva il maestro arrestato un mese fa a Roma. Di quanto succede in Vaticano e nelle parrocchie meglio non parlarne, tanto essendo un altro Stato non ci si può fare niente, possono fare quello che vogliono, e infatti fanno quello che vogliono. A Brescia c'erano anziani che chiamavano il tecnico del gas e lui li derubava. E pure a loro è andata bene, bisogna essere grati che il gas non glielo lasciasse aperto per farli saltare in aria (ma non l'ha fatto, mica per umanità, perché poi non avrebbe più potuto derubarli).

Intendiamoci, non tutti i tecnici del gas sono delinquenti, non tutte le infermiere sono sadiche, non tutte i maestri violentano i bambini, ci mancherebbe. E non tutti i tassisti sono come quel tassista di Milano che stuprava le passeggere. In generale ti devi fidare. In generale è pieno di brave persone.

Come gli idraulici. Mica sono tutti come quello che due mesi fa ha picchiato e rapinato una signora di 78 anni in casa a Roma. No, non sono tutti così. Io ne ho chiamato uno, la settimana scorsa, è stato 20 minuti a trafficare sotto il lavabo, una roba del sifone, del tubo di scarico, so un cavolo io, insomma una cosa là sotto dove è stato a trafficare. Comunque lo ha riparato, e mi ha chiesto duecento euro. «Duecento euro per venti minuti?». «Eh» ha fatto lui. «Perché senza ricevuta, sennò era il doppio». «Ah» ho fatto io. In altri tempi l'avrei chiamato un ladro, invece l'ho ringraziato e l'ho pagato senza fare storie, voglio dire: un prezzo da rapina.

Ma alla fine non mi ha dato un cazzotto, non mi ha neppure stuprato, è uno onesto.

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