Cronache

Sequestrata e stuprata da un pachistano

Studentessa accusa un venditore di kebab: «Notte da incubo a casa sua»

Sequestrata e stuprata da un pachistano

Uno stupro è stato denunciato da una studentessa italiana di 23 anni, che secondo i suoi racconti sarebbe stata violentata da un cittadino pachistano di 43 anni in un appartamento di Rimini. La giovane si è presentata nel pronto soccorso dell'ospedale Infermi della città romagnola e ha raccontato la sua notte da incubo vissuta nell'appartamento dell'asiatico, che l'avrebbe sequestrata per diverse ore. I medici dell'ospedale riminese hanno riscontrato ecchimosi e lividi compatibili con il racconto della ragazza ed è partita una segnalazione alla Polizia di Stato che ha inviato sul posto una volante.

È stato grazie al tatto e all'intuito di un'ispettrice delle volanti che la ventitrenne si è aperta raccontando agli agenti quello che le era accaduto. In particolare la studentessa ha raccontato di essere tornata in treno da Ravenna e di essersi fermata a consumare un panino con il kebab in un locale nei pressi della stazione ferroviaria. Qui - dopo lunghe insistenze - si è fatta convincere dall'uomo che serviva al banco, un pachistano con regolare permesso di soggiorno in Italia, a seguirlo a casa sua, con il pretesto di praticarle un massaggio. Ma l'uomo aveva ben altre intenzioni e una volta nell'appartamento ha sequestrato la giovane e l'ha stuprata.

Il pachistano è stato denunciato a piede libero dalla polizia, che indaga sul caso, con le accuse di violenza sessuale e sequestro di persona. Ora la denuncia è al vaglio del sostituto procuratore, Luigi Sgambati.

Solo un paio di mesi fa Rimini è stato teatro di altri due stupri. In un caso una ragazza danese di 26 anni sarebbe stata violentata da un venditore ambulante di rose bengalese di 37 anni, che aveva alle spalle tre denunce per violenza sessuale (una delle quali ai danni di una minorenne) ma che andava in giro indisturbato. L'altro caso aveva avuto per protagonista una turista tedesca di 20 anni in vacanza a Rimini assieme a due amiche tedesche, abbordata e poi violentata da due giovani italiani (poi rivelatisi allievi della Scuola agenti di polizia di Brescia) nel corso di una serata alcolica nella stanza dei due. E nell'agosto del 2017 un branco di immigrati aggredì e stuprò una ragazza polacca sul lungomare di Rimini, poi picchiò il suo fidanzato e stuprò un trans peruviano.

L'unico maggiorenne dell'«arancia meccanica», il congolese Guerlin Butungo, ha visto di recente confermata la sua condanna a 16 anni di carcere.

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