Cronaca locale

Si chiude l'era Tsipras: la Grecia svolta a destra col rampollo Mitsotakis

Il leader dei liberalconservatori è figlio di un ex premier e fratello di un ex ministro

Si chiude l'era Tsipras: la Grecia svolta a destra col rampollo Mitsotakis

Atene «Siamo agli albori di una Grecia più luminosa. E con il duro lavoro faremo di tutto per restituire il sorriso sulle labbra dei greci». Sono le prime parole che, a spoglio appena iniziato, i liberalconservatori greci di Nea Dimokratia fanno arrivare agli elettori che hanno scelto con un forte mandato di voltare pagina, mentre i soliti anarchici rubano alcune schede dal seggio ateniese di Exarchia ingaggiando un inseguimento con la polizia.

Via Syriza, al governo dal 2015 staccata di nove punti, e fiducia netta al 51enne Kyriakos Mitsotakis al 39%, virtualmente già premier (giurerà oggi e annuncerà la squadra dei ministri), che aveva fatto bingo alle europee e alle amministrative di maggio. Almeno 158 i seggi sui 300 totali spettano a Nd, con la possibilità concreta di arrivare a 161 e quindi di formare un monocolore. In Parlamento dovrebbero entrare anche nove deputati di Mera25, il movimento dell'ex ministro delle finanze Yanis Varoufakis, che si prende così anche una rivincita personale con Tsipras sottraendo voti a Syriza, i soliti quindici del Kke (il partito comunista ellenico) e forse nessuno di Alba dorata che è al limite della soglia di sbarramento.

Mitsotakis, figlio dell'ex premier Costantino Mitsotakis e fratello dell'ex ministro degli esteri Dora Bakoyannis, a sua volta moglie del deputato Pavlos assassinato dai terroristi del «17 Novembre», è cresciuto tra Parigi, Atene e Harvard. Il World Economic Forum lo ha incluso tra i 100 leader futuri più promettenti ed è accreditato (anche in Italia grazie all'amicizia con l'ex ministro Mario Mauro) con i maggiorenti del Ppe.

In cima ai suoi impegni una primizia di questi tempi per il centrodestra come l'ambientalismo, dal momento che la Grecia, nonostante la sinistra al governo per quasi trent'anni, prima col Pasok di Papandreou e poi con Syriza, è riuscita a continuare a pagare multe all'Ue per centinaia di milioni all'anno a causa delle discariche abusive. La sua segreteria fatta rigorosamente da 40enni sta progettando, con i risparmi derivanti dalla lotta agli sprechi e ai monopoli da rompere con nuove liberalizzazioni, di poter pagare bonus bebè da 2000 euro per le nuove nascite e da mille per le spese di ogni nascituro. Il tutto per impedire che ai centomila greci che hanno scelto la strada della nuova emigrazione nell'ultimo lustro se ne aggiungano di altri.

Squadra di governo quasi pronta con Grigoris Dimitriadis, l'uomo delle missioni speciali, a fare da ombra al premier e poi a seguire Adonis Georgiadis, Christos Staikouras, Miltiadis Varvitsiotis, Stelios Petsas e Olga Kefaloyiannis della nota dinastia di armatori cretesi. Le prime telefonate di congratulazioni sono giunte a Mitsotakis da Tsipras e dal Presidente turco Receyp Tayyip Erdogan con cui la crisi è a un passo, visto che Ankara ha inviato illegalmente al largo di Kastellorizo una nave perforatrice a caccia di gas.

Gli idrocarburi potranno essere per Atene un'interessante fonte di reddito e di influenze geopolitiche da giocare sull'asse Washington-Tel Aviv-Il Cairo, dal momento che il Mediterraneo orientale è di fatto diventato un nuovo hub gas, mentre guardando ai Balcani si scorge anche uno spruzzo di Italia visto che le ferrovie greche, privatizzate e modernizzate da Trenitalia, sono diventate un obiettivo della Cina in orbita Belt and Road. «È una vittoria storica per Nea Dimokratia, uno dei più grandi successi dal 1981 ad oggi» commentano dal quartier generale di Nd.

Consci che dovranno evitare come la peste di ripetere gli errori e le promesse di Tsipras.

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