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In Sicilia nasce il governo Musumeci. C'è Sgarbi, non la Lega

Due donne e dieci uomini nel governo locale. Il Carroccio rimane senza uomini

In Sicilia nasce il governo Musumeci. C'è Sgarbi, non la Lega

Ci sono volti già visti quando a capo della Regione Sicilia c'erano Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro. E poi ci sono le novità, come Vittorio Sgarbi assessore ai Beni culturali e gli uomini della Lega fuori dal governo siciliano di Nello Musumeci.

I decreti di nomina sono stati firmati nella tarda serata di ieri, con i nomi di dieci uomini e due donne. Restano fuori alcune deleghe, su cui però non dovrebbe esserci grande scontro.

Cinque poltrone sono per Forza Italia: Marco Falcone (Infrastrutture), capogruppo uscente all’Assemblea regionale siciliana, l'ex sindaco di Rocca di Caprileone Bernadette Grasso (Autonomie locali), Edy Bandiera (Agricoltura), Gaetano Armao (vicepresidente con delega dell'Economia). In quota azzurra anche Sgarbi, già sindaco di Salemi prima che il Comune venisse sciolto per mafia.

Roberto Lagalla (Formazione professionale) e Toto Cordaro (Territorio), vicini a Cuffaro, per Popolari e autonomisti. Per l'Udc Vincenzo Figuccia (Energia e rifiuti) e Mimmo Turano (Attività produttive). Mariella Ippolito, vicina a Raffaele Lombardo ed ex presidentessa dell'ordine dei farmacisti a Caltanissetta, verso Lavoro e Famiglia.

L’avvocato catanese Ruggero Razza è destinato alla Sanità e Sadro Pappalardo al Turismo.

Fuori la Lega, che con Salvini commenta: "Se hanno ritenuto di preferire per la giunta gli uomini di Lombardo e Cuffaro lasciando fuori noi mi hanno fatto un favore".

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