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Il sindaco di Pietrasanta si dimette per il seggio: via al valzer dei candidati

Mallegni: "Me l'ha chiesto Berlusconi". Ma in Forza Italia precisano: "È presto per le liste"

Il sindaco di Pietrasanta si dimette per il seggio: via al valzer dei candidati

La rifondazione di Forza Italia, Silvio Berlusconi l'ha detto più volte, parte da un nuovo rapporto con la società civile. Da amministratori locali, manager e professionisti di qualità, che abbiano il contatto con la gente. I sindaci hanno sia il polso sia il banco di prova per dimostrare le loro capacità. E tra i cento primi cittadini azzurri quello di Pietrasanta, Massimo Mallegni, è pronto a impegnarsi sulla scena nazionale e annuncia le immediate dimissioni, in vista delle prossime elezioni, provocando un po' di trambusto.

Il sindaco della Versiliana, che quest'estate ha offerto il suo palco a tanti politici di ogni colore, da Matteo Renzi a Luigi Di Maio, da Renato Brunetta a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, dice ai dipendenti comunali riuniti nel teatro cittadino per il resoconto di metà mandato: «Il presidente Berlusconi mi ha chiesto di candidarmi al Parlamento e di occuparmi, in vista delle elezioni, di temi nazionali e civismo ricucendo lo strappo tra la politica e la diffidenza dei cittadini nei suoi confronti. Vogliamo convincere chi non va a votare del nostro progetto per il Paese ripartendo dal basso, dalla gente, dai comuni».

In realtà, precisano dal cerchio ristretto vicino al Cavaliere, più che l'offerta di una candidatura, prematura anche perché non si sa ancora con quale legge elettorale si andrà al voto, si è parlato della «prospettiva di un nuovo impegno sul piano nazionale e l'invito a valutare, sentita la cittadinanza, come mettersi a disposizione per questo progetto». Nessuna promessa, insomma, ma solo un riconoscimento delle potenzialità del personaggio. Poi, è stato Mallegni a fare autonomamente sue scelte.

Ora parla di una «decisione difficile», ma anche della sua «voglia di provarci e di mettere a frutto l'esperienza di sindaco, di chi è stato in trincea per tanti anni, nell'interesse delle comunità». Spiega che poteva «aspettare una chiamata dopo le Politiche che ci vedranno sicuramente protagonisti», conservando posto e stipendio, ma aggiunge che, da «persona seria», vuole assumersi le sue responsabilità.

Eletto per la terza volta nel giugno 2015, uscendo indenne da una tormentata vicenda giudiziaria, con un ampio consenso alla lista civica sostenuta da Fi, Lega e Fdi, Mallegni è vice coordinatore vicario azzurro in Toscana. E domani sarà alla tre-giorni di Fiuggi, organizzata dal presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani su «L'Italia e l'Europa che vogliamo». Berlusconi, molto impegnato in questi giorni sulle elezioni in Sicilia, sarà alla sua prima uscita elettorale e domenica chiuderà la convention, di fronte allo stato maggiore del partito, dal governatore ligure Giovanni Toti alla responsabile comunicazione versiliese Deborah Bergamini, e a tutti gli amministratori azzurri. Compresi altri sindaci diventati molto popolari: da quello votatissimo di Frosinone, Nicola Ottaviani a quello di Venezia, Luigi Brugnaro a quello di Ascoli, Bruno Castelli.

Per ora, il primo cittadino di Pietrasanta si prende la scena e suscita subito le critiche del Carroccio e i mugugni di Fdi. La consigliera regionale leghista Elisa Montemagni si lamenta di non essere stata informata e l'accusa di «personalismo deleterio», in una regione in cui «la Lega è forza trainante di un progetto nazionale che vede il centrodestra unito espugnare le storiche roccaforti della sinistra».

Il sindaco, che in queste ore formalizzerà le dimissioni ( 6 mesi prima delle urne, come prescritto), intanto rivendica di lasciare una città «con i conti in ordine e prospettive di investimenti e sviluppo, una città che è diventata un brand internazionale e con un futuro ben definito».

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