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La sinistra manda in soffitta le regole sulla legittima difesa

Dopo aver stravolto il testo del centrodestra, il Pd alla Camera fa rinviare il dibattito In rivolta Forza Italia, Lega e Fdi: «Non vogliono proteggere i cittadini onesti»

La sinistra manda in soffitta le regole sulla legittima difesa

La legittima difesa può attendere. Almeno secondo il Pd che così provoca la sollevazione di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia a Montecitorio perché, fanno notare dai banchi del centrodestra, mentre la sinistra rimanda la discussione furti, rapine ed aggressioni non si fermano. Seduta incandescente ieri alla Camera teatro di un durissimo scontro tra Lega, Fi e Fdi uniti contro la scelta del Partito democratico che ha prima annacquato la proposta di modifica dell'articolo 59 del codice penale in materia di legittima difesa e poi, vista la bagarre in Aula, ha deciso di rimandare la seduta e la discussione sulla legge. Il confronto in Aula è partito subito con toni molto caldi. In piedi tra i banchi del centrodestra molti deputati mostravano sotto le giacche la maglietta con la scritta «La difesa è sempre legittima». Sotto accusa lo stravolgimento del testo iniziale targato centrodestra presentato in commissione Giustizia ed in particolare la modifica voluta dal Pd, che prevede la possibilità di esercitare il diritto di legittima difesa soltanto quando si versa in uno stato di «grave turbamento psichico». L'azzurro Francesco Paolo Sisto, avvocato, fa notare come sia difficile determinare «la portata giuridica del concetto di grave turbamento psichico previsto affinché vi sia l'esenzione dalla responsabilità penale di chi si difende». Per Sisto si tratta di un «obbrobrio giuridico». Una mossa del Pd, aggiunge, che punta sostanzialmente ad «impedire al centrodestra di tutelare i cittadini ed il loro diritto a difendersi».Anche Daniela Santanchè indossava la maglietta che rivendica il diritto a difendersi da parte del cittadino. «L'approccio del Pd è tutto ideologico - attacca la Santanchè - La verità è che proprio non ce la fanno ad affrontare il tema sicurezza e si sono sottratti al dibattito. Scappano come ladri dal Parlamento, non hanno il coraggio di metterci la faccia».Le proteste più rumorose sono arrivate dai banchi della Lega che ha accusato il Pd di aver «scippato» la proposta di legge per poi stravolgerla. Toni accesi e provocazioni hanno caratterizzato tutti gli interventi del Carroccio dopo che il relatore Nicola Molteni aveva già rinunciato al suo ruolo e tutti i deputati della Lega avevano ritirato le firme dal provvedimento.«Salva ladri, svuota carceri, benefici ai criminali - attacca il leghista Davide Caparini - Non è possibile far passare l'ennesima legge a favore dei delinquenti che lega le mani ai cittadini onesti sempre più vittime di attacchi a beni e persone care».La protesta del Carroccio si estende anche fuori dal Parlamento. Sulla questione interviene il governatore del Veneto, Luca Zaia. «Gli italiani e i veneti hanno bisogno di sentirsi protetti e chiedono di non essere considerati dei criminali se si vedono costretti a difendere la propria casa, il lavoro, la famiglia da un delinquenza sempre più aggressiva - dice Zaia - Non rispondere ad una diffusissima aspettativa della gente significa incapacità di governare».Ignazio La Russa, Fdi, fa notare come sia stato leso anche «il diritto dell'opposizione ad avere un proprio testo perché la maggioranza si avvale della potestà di cambiarlo radicalmente». Per Fdi, conclude La Russa, «la difesa è sempre legittima».Tocca a Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Giustizia, difendere la scelta della sinistra.

Il rinvio è stato deciso, dice, «per impedire uno spettacolo triste fatto di propaganda».

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