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Soldi, auto e case dei politici. Boschi ministro più "povero"

On line i redditi dichiarati nel 2015: Angelucci (Fi) è il più ricco con quasi 4 milioni. Grasso batte Boldrini, Renzi è il settimo nel governo. Grillo-Paperone: in un anno ha preso il doppio

Soldi, auto e case dei politici. Boschi ministro più "povero"

Lievita il conto in banca di Beppe Grillo. Rispetto a quello del 2013 il suo imponibile è più che raddoppiato, superando nel 2015 i 355mila euro. È una delle «curiosità» che salta fuori spulciando le dichiarazioni del redditi del 2015 dei parlamentari e dei leader politici, da ieri on line. A rimpolpare le finanze del leader M5S, pare abbia contribuito la vendita nell'agosto del 2014 di una delle sue case, quella di Lugano, in Svizzera, che risultava tra i suoi beni oltre a quella di Megeve, in Francia, all'appartamento a Rimini e alla villa di Marina di Bibbona.

Numeri da prendere con le pinze, quelli pubblicati, visto che secondo un recente studio dell'osservatorio della politica italiana Open Polis il 72,3 per cento degli esponenti politici fornisce informazioni incomplete. Ora che in classifica non compare più Silvio Berlusconi, il titolo di «Paperone» spetta al re delle cliniche Antonio Angelucci. Con 3.954.097 il deputato Fi resta al vertice, seguito dall'ex ministro Giulio Tremonti, che ha guadagnato 3.937.517. Il senatore a vita più ricco è Mario Monti, con 694.513 euro. Se il Cavaliere non risulta più all'anagrafe patrimoniale del Parlamento, nell'elenco dei politici più facoltosi c'è uno dei suoi legali storici, Niccolò Ghedini, con 2.323.296. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, invece, con 110.161 euro occupa la settima posizione della classifica dei membri del governo più abbienti, guidata dal ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti con 131.570 euro.

In ultima posizione il ministro per le Riforme Costituzionali, Maria Elena Boschi: con un guadagno di 96.568 è la più povera dell'esecutivo. Quanto alla sua famiglia, lambita com'è noto dallo scandalo di Banca Etruria, va segnalato che i genitori, i fratelli e la nonna hanno negato il consenso alla pubblicazione dei loro redditi. Sopra alla soglia dei 100mila ci sono Giuliano Poletti (122.886) e Maurizio Martina (119.450). Il reddito di Poletti, come anche quello di Federica Guidi e di Pier Carlo Padoan, che prima di andare al governo non erano parlamentari ma svolgevano altre attività, sono calati da quando ricoprono la carica governativa: la titolare del dicastero dello Sviluppo economico è scesa dai 278.508 euro del 2013 ai 109.628 del 2014 e il ministro dell'Economia da 216mila euro a 102.280 euro. C'è poi il ministro Angelino Alfano con 116.276 euro e poco più sotto quello del Lavoro, Marianna Madia, con 98.471 euro.

A vincere la sfida dei redditi fra gli scranni più alti del Parlamento è ancora una volta il presidente del Senato, Piero Grasso: con un reddito di 352.171 euro «batte» il presidente della Camera Laura Boldrini, che dichiara 137.566 euro. A Montecitorio il capogruppo più ricco è Renato Brunetta, di Fi (226.248), al Senato Karl Zeller (450.

150).

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