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La solidarietà per Formigoni: "La Lombardia è un modello"

La solidarietà per Formigoni: "La Lombardia è un modello"

Milano Dall'altare del potere alla polvere. Dai cieli della politica alla solitudine di fine carriera, con una condanna a 7 anni e 6 mesi in Appello. Poche volte la discesa è stata così netta. Sei anni fa Roberto Formigoni era il governatore lombardo al quarto mandato, 17 anni dopo la prima salita al Pirellone, palazzo simbolo conquistato nel '95 e confermato nel 2000 doppiando i voti di Mino Martinazzoli, ultimo segretario Dc. Nel 2013, a 30 anni di distanza dalla prima elezione al Parlamento europeo, è stato eletto senatore e presidente di commissione Agricoltura. Negli anni d'oro «il celeste» Formigoni era alla stregua di un capo di governo. Aveva ambizioni di leadership politiche nazionali, era punto di riferimento di Comunione e liberazione e rifiutava incarichi romani di secondo piano potendo «accontentarsi» di guidare una Regione-Stato con dimensioni paragonabili a un medio Stato europeo e performance degne di una land tedesco.

Due giorni fa la Corte d'Appello ha aumentato la condanna per corruzione, dichiarandone l'interdizione dai pubblici uffici che diventerà esecutiva in caso di condanna in Cassazione. I giudici hanno inoltre confermato la confisca da 6,6 milioni. Molti hanno abbandonato la nave, ma non tutti. Anzi, qualcuno l'ha difeso. Altri hanno rivendicato la loro amicizia per l'ex potente e molti altri hanno rivendicato una stagione politica di buon governo. Che la Lombardia stata «un modello per il Paese» lo dice per esempio il consigliere regionale di «Noi con l'Italia» Luca Del Gobbo. «La recente storia di Regione Lombardia non è una storia criminale» urlano gli eletti di Milano popolare, il presidente di Municipio Sandro Bramati, il consigliere comunale Matteo Forte e i dieci consiglieri di zona. Di amicizia e riconoscenza parla Raffaele Cattaneo, assessore con Formigoni e assessore oggi con Attilio Fontana. «Il Roberto Formigoni che ho conosciuto io non è un corrotto - scrive Cattaneo in un post molto sentito e molto condiviso su Facebook - Formigoni non è un santo asceta, amava il bello, il lusso e le belle vacanze. Forse in questo avrà persino ecceduto. Ma non è mai stato un uomo avido, attaccato al denaro». «Ha sempre cercato di rendere concreta la sua vocazione cristiana in un campo difficile come quello della politica. Sbagliando certo, ma con una tensione al bene mai doma».

«L'evidenza di questa esperienza - conclude l'assessore - è per me più forte, con tutto il rispetto dovuto, di qualunque giudizio emerso in tribunale».

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