Politica

Solo un italiano su tre sa già chi votare

Gli indecisi sono quasi la metà: alla fine saranno decisivi

Solo un italiano su tre sa già chi votare

Un tempo la maggior parte dei cittadini sapeva benissimo per chi votare. La gran parte degli elettori possedeva un'identità di partito ben precisa e l'atto del voto consisteva in una riproposizione periodica di quest'ultima. Oggi non è più così e in molti paesi il mercato elettorale (e quello politico) si è fluidificato. Anche tra gli italiani è spesso diffusa una larga indecisione sul chi votare, e la scelta definitiva viene spesso presa all'ultimo momento

. Oggi, per esempio, malgrado si parli spesso dell'approssimarsi del momento del voto, solo una quota minoritaria, meno di un terzo dei cittadini (32%), ha deciso con certezza per chi voterebbe (è ciò che emerge da un sondaggio effettuato dall'Istituto Eumetra Monterosa, intervistando un campione rappresentativo dell'universo della popolazione con più di 17 anni di età). Costoro rappresentano lo «zoccolo duro» dell'elettorato, quello su cui le forze politiche possono contare con relativa certezza. Sono più frequentemente giovani, fino ai 35 anni di età, e posseggono titoli di studio di grado superiore alla media. Si tratta perlopiù di studenti, insegnanti e impiegati, che risiedono spesso nei centri urbani di maggiori dimensioni. Costoro si collocano frequentemente agli estremi del continuum sinistra-destra, affermando cioè più spesso degli altri di sentirsi di sinistra o di destra tout-court.

Accanto a questa minoranza di «decisi», c'è una porzione significativa di elettorato (21%) che, pur essendo già orientata verso un determinato partito, si dichiara non ancora del tutto sicura della propria preferenza. Si tratta, in altre parole, di una quota di votanti potenzialmente mobile, che può rappresentare una sorta di spina nel fianco per i partiti che li «contano» già. Le forze politiche nelle quali questa area di incertezza appare presente più di frequente sono le due maggiori, vale a dire il Pd e il M5s. All'interno di questi partiti, infatti, rispettivamente il 27 e il 29% dell'elettorato attuale dichiara di non essere completamente persuaso della propria scelta e di «guardarsi attorno», anche in relazione al succedersi degli avvenimenti e delle dichiarazioni (e dei comportamenti) del leader. La base elettorale dei due più grandi partiti è dunque relativamente più incerta e, in qualche modo, ondeggiante.

Vi è però una quota non piccola, più di un quinto del corpo elettorale (22%), che afferma di essere completamente indecisa su chi scegliere, senza sapere o volere esprimere nessuna preferenza specifica: talvolta essa è frastornata dai messaggi contraddittori che pervengono dalle diverse forze politiche che portano di frequente a cambiare idea sul proprio orientamento o, più spesso, non ci ha proprio ancora pensato. Questi «indecisi assoluti» si trovano infatti con maggiore frequenza relativa tra i molti elettori che seguono più da lontano (o non seguono del tutto) le vicende politiche del Paese. Si tratta in larga misura dei più anziani, oltre i 55 anni di età. Ed esercitano per la gran parte lavori meno «centrali» socialmente, essendo numerosi tra i pensionati e le casalinghe. Dal punto di vista dell'orientamento politico, è tra costoro che si rileva il maggior numero di coloro che rifiutano di collocarsi sul continuum destra-sinistra, rigettando ogni classificazione di questo tipo. Ma diversi di costoro si posizionano invece nel centro tout-court, che risulta così il segmento più «fluido» di tutto l'arco politico. Non a caso, gli elettori che si considerano di centro sono tra i più corteggiati da diverse forze politiche, ma rappresentano, al tempo stesso, una delle porzioni di elettorato più difficili da catturare.

Nell'insieme è proprio questo quinto di intervistati che dichiara l'intenzione precisa di recarsi alle urne alle prossime elezioni (vi è poi, a parte, il 25% che preannuncia l'astensione, che in parte però alla fine potrebbe decidere di partecipare) e che, al tempo stesso, afferma di essere completamente in dubbio sul partito da scegliere, a decidere di fatto i risultati delle consultazioni. Oggi costoro non vengono intercettati da nessuna rilevazione statistica, ma la loro scelta ora imprevedibile è quella che determinerà l'esito delle elezioni.

Che dipenderà dunque totalmente dalla campagna elettorale e dalla capacità di quest'ultima di persuadere l'ampia platea di italiani che, a tutt'oggi, non sanno per chi votare.

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