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Sondaggi, Forza Italia cresce E il Ppe supera i «populisti»

Il partito di Berlusconi sale oltre il 10 per cento, mentre l'area di governo perde complessivamente altri 3 punti

Sondaggi, Forza Italia cresce E il Ppe supera i «populisti»

La campagna elettorale per le elezioni europee del 26 maggio sta ormai investendo la politica italiana. Lo sguardo dei partiti è sempre più concentrato su una scadenza che arriva a soli 14 mesi dal voto delle Politiche e potrebbe modificare profondamente la storia stessa della legislatura e gli equilibri di governo. Matteo Salvini anche ieri ha parlato di un «evento storico, di quelli che capitano una volta ogni 50 anni», un evento tale da imporre una svolta sovranista o populista che dir si voglia alle politiche dettate da Bruxelles. I Cinquestelle, invece, ricercano la centralità perduta in queste settimane andando a caccia di misure «acchiappa-consenso» come il reddito di cittadinanza o il taglio agli stipendi dei parlamentari.

La Lega in primis punta a porsi alla guida anche in Europa di un movimento sovranista oppure di strappare un consenso così sostanzioso da poter proporre una alleanza («innaturale» nella definizione di Silvio Berlusconi) tra forze finora considerate incompatibili. «Punto su un'alleanza tra popolari e populisti, con l'esclusione dei socialisti che già stanno estinguendosi da soli dappertutto» ha raccontato il vicepremier nell' ultimo libro di Bruno Vespa.

I sondaggi e le simulazioni elaborate da Europe Elects assegnano però alle forze di stampo europeiste, Ppe in testa, la possibilità concreta di continuare a detenere la leva del potere. Il Partito Popolare guidato da Manfred Weber e Antonio Tajani si attesta a dicembre su una proiezione di 178 seggi, al 21,4%, con + 6 seggi rispetto a novembre e una perdita complessiva rispetto al 2014 di 43 seggi. Il Ppe recupera in Germania e tiene nell'Europa centrale e orientale, mentre soffre a Ovest e nel Sud Europa.

I Socialisti e Democratici (il vecchio Pse) stanno peggio del Ppe, al 17,6. Si attestano su una proiezione di 133 seggi, con 3 seggi in meno rispetto a novembre e con un meno 58 seggi rispetto al 2014, con perdite di consenso concentrate in Germania, Francia, Italia e Austria. Crescono, invece, i liberali dell'ALDE, al 12,9, e i Verdi al 6,9. Gli euroscettici dell'Europa delle Nazioni e della Libertà - il gruppo di cui fanno parte la Lega di Matteo Salvini e il Raggruppamento Nazionale di Marine Le Pen - sono al 9,2 con una proiezione di 61 europarlamentari (24 in più rispetto al 2014). Il rebus sulla futura maggioranza resta complesso. Numeri alla mano una maggioranza europeista sarà possibile, ma oltre a Ppe, Socialisti e Democratici e Liberaldemocratici potrebbe dover comprendere anche i Verdi. Il Ppe, comunque, pur con le sue diverse sensibilità, resterebbe ampiamente la prima forza del Parlamento europeo.

I sondaggi italiani, invece, continuano a registrare lo strapotere potenziale del centrodestra unito. Una rilevazione di Format Research dà, infatti, la Lega a gennaio come prima forza politica al 32,1 con un calo dell'1,8 rispetto a dicembre. Il Movimento Cinquestelle con un trend negativo al 25,8 in calo dell'1,2. Il Pd al 18,7 con un + 1,2. Forza Italia al 10,1 con un +2,1 rispetto a dicembre. Sale anche Fratelli d'Italia (+0,3) al 3,9. Con questi numeri se i partiti guidati da Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni si presentassero insieme potrebbero toccare quota 46,1.

Una percentuale che consentirebbe di aggiudicarsi una comoda maggioranza in entrambi i rami del Parlamento, tornando a essere la prima forza anche al Centrosud, grazie soprattutto all'avanzata della Lega in territori un tempo preclusi e inaccessibili.

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