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Soros: "Salvini pagato da Putin". Il leghista: "Mai avuto un rublo"

Il paladino dell'accoglienza denuncia "possibili influenze russe sul governo". La replica stizzita: "Vergogna che parli"

Soros: "Salvini pagato da Putin". Il leghista: "Mai avuto un rublo"

Da che pulpito vien da dire. George Soros, lo speculatore che a suo tempo affondò lira e sterlina, sale sul palco del Festival della Finanza di Trento e accusa Matteo Salvini di collusioni con il presidente russo Vladimir Putin pur ammettendo di non aver prove al riguardo. «Sono molto preoccupato per l'influenza della Russia sull'Europa in generale e sul nuovo governo italiano - tuona - non so se Salvini è stato finanziato da Mosca, ma l'opinione pubblica avrebbe il diritto di sapere» perché - spiega - «Putin cerca di dominare l'Europa». La replica non si fa attendere: «Non ho mai ricevuto una lira, un euro o un rublo dalla Russia, ritengo Putin uno degli uomini di Stato migliori e mi vergogno del fatto che in Italia venga invitato a parlare uno speculatore senza scrupoli come Soros».

L'arpionata a Salvini è solo una delle mosse usate da un Soros deciso a entrare a gamba tesa nella politica italiana. Prima di quell'attacco s'era esibito firmando un articolo a piena pagina sul Corriere. In quell'intervento Soros sorvola sui finanziamenti concessi dalla sua «Open Society Foundations» a organizzazioni che difendono non solo l'accoglienza, ma anche il diritto dei migranti a violare i confini internazionali. In compenso invita la Ue a elargire soldi all'Italia affinché si rassegni, in estrema sintesi, a diventare il campo profughi dell'Europa. E a rendere più inquietante l'intervento contribuisce la strana sincronia e l'allarmante sintonia con cui nel giro di poche ore si esprimono sull'Italia prima la Cancelliera Angela Merkel e poi il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici. «Parte dell'insicurezza in Italia spiega la Merkel - ha la sua origine proprio dal fatto che gli italiani, dopo il crollo della Libia, si sono sentiti lasciati soli, nel compito di accogliere così tanti migranti». Sante parole visto che dopo averci imposto il taglieggiamento da sei miliardi da lei concordato con Erdogan per fermare i migranti in arrivo in Germania, la Cancelliera rifiutò di finanziare accordi simili con la Libia. Ma questo non le impedisce di spendersi in una serie di tardive promesse. «Abbiamo bisogno di un sistema comune dell'asilo e misure comparabili nella decisione su chi rimane e chi no», sostiene Merkel ipotizzando la trasformazione di Frontex in «una vera polizia di frontiera» e la creazione di «un ente europeo per l'asilo».

Il terzo mea culpa arriva dal pulpito di «1/2 h in più» di Lucia Annunziata. Lì un Pierre Moscovici, solitamente caustico con l'Italia si lascia andare a considerazioni melliflue e accomodanti. «Tutto quello che è stato detto sull'Italia che è sospettoso non è benvenuto, è a Roma che si decide afferma il Commissario Europeo - per i fenomeni migratori serve una risposta europea. Dobbiamo avere un atteggiamento protettivo e dare risposte umane».

Tanta protettiva umanità per un'Italia ignorata fino a quando l'ascesa di Cinque Stelle e Lega non l'ha trasformata in una bomba innescata sotto il sedere dell'Europa è, diciamolo, perlomeno sospetta. Anche perché la richiesta parte proprio dall'articolo di Soros sul Corriere. Il governo Lega-5S non preoccupa molto lo speculatore che prevede «un ritorno a elezioni verso la fine di quest'anno o magari all'inizio del prossimo». Quel che lo preoccupa è come comprare il voto degli italiani e spingerli nelle braccia di politici disposti a ripartire con l' accoglienza senza pretendere complicate redistribuzioni dei migranti nel resto d'Europa. «La Ue - scrive Soros - deve cambiare i regolamenti esistenti e pagare gran parte di quanto serve per integrare e sostenere i migranti che sono bloccati in Italia in quantità così fuori proporzione. Non è possibile né desiderabile ricollocarli in altri Paesi a forza. Discende da questo principio che il problema del regolamento di Dublino 3 non può essere affrontato con la redistribuzione forzosa, ma solo con il fatto che l'Europa compensi l'Italia finanziariamente per i migranti che approdano da voi». Il concetto di Soros è, insomma, assai semplice. Con i soldi si compra tutto. Anche il malcontento degli italiani. Basterà che l'Europa paghi e l'Italia si rassegnerà a diventare il suo nuovo campo profughi.

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