Cronache

Sos mafia nigeriana: dieci superpoliziotti a Castel Volturno

Frontex: "Sbarchi in calo ma situazione non risolta". Meloni: "Terroristi sui barconi"

Sos mafia nigeriana: dieci superpoliziotti a Castel Volturno

Venti milioni di euro per il rilancio sociale di Castel Volturno e l'invio di 10 superpoliziotti che, col supporto di tutte le forze dell'ordine, dovranno ingabbiare sul territorio domizio l'emergente mafia nigeriana e ciò che resta della mafia «autoctona» legata ai clan dei Casalesi.

Lo ha promesso ieri il ministro dell'Interno, affrontando le problematiche di uno tra i comuni più a rischio sul fronte della sicurezza. Uno scenario drammatico che, durante la visita di Minniti, la Lega non ha mancato di sottolineare. Durissima la nota di Pina Castiello, candidata da Salvini nel collegio uninominale di Aversa: «L'elemento della poca serietà è infatti il comune denominatore che associa Minniti ad Alfano, ed ai governi a trazione PD degli ultimi cinque anni. Ricordarsi di Castel Volturno a dieci giorni dal voto per inscenare l'ennesima passerella, è offensivo ed irresponsabile». E poi: «L'intervista che il sindaco ha rilasciato qualche giorno fa al Giornale ci restituisce l'immagine di una polveriera, con una bomba nella bomba, rappresentata da quella che è una vera e propria emergenza sanitaria da realtà terzomondista».

Del resto anche l'ultimo rapporto Dia ha colto elementi di preoccupazione nello sviluppo della criminalità «nera», detentrice del monopolio import-export di droga e prostituzione. Per quanto riguarda l'eroina, il territorio compreso tra le villette occupate sul litorale casertano rappresenta la piazza di spaccio più fiorente d'Europa: uno stupefacente supermercato no-stop che fattura 500mila euro al mese. Altri business in crescita, anche grazie al voto di potere determinato dai colpi inferti ai casalesi: tratta dei migranti, traffico d'armi, usura e scommesse clandestine.

Una giornata piena, quella vissuta ieri dal responsabile del Viminale, che però ha registrati più di un punto a suo favore.

«Mi ha fatto piacere che il direttore di Frontex abbia dato atto all'Italia di risultati straordinari nel controllo dei flussi e nella riduzione degli arrivi», ha detto ieri il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, durante la presentazione della relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza del 2017; il premier ha sottolineato che «rimangono comunque molti problemi aperti, quali la stabilizzazione della Libia e il rispetto dei diritti umani nei campi di raccolta profughi in Africa».

Ma non tutti offrono la stessa lettura del rapporto: «L'agenzia Ue Frontex - sottolinea ad esempio il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni - lancia l'allarme di possibili infiltrazioni terroristiche negli sbarchi clandestini in Sardegna provenienti da Algeria e Tunisia. Se andremo al governo, faremo il blocco navale per fermare gli sbarchi ed espellere tutti i clandestini».

Intanto il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, da Brouxelles ha dato atto pubblicamente dei risultati ottenuti dal nostro governo: «L'Italia, nell'ultimo anno, è stato uno degli Stati membri che ha aumentato le sue attività di rimpatrio. La situazione migratoria sulla rotta del Mediterraneo è migliorata ed è sotto controllo. Ma non è risolta».

La parola «soluzione» resta ancora in alto mare.

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