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Statali, stretta per chi timbra ed esce

"Un provvedimento cattivo, ma giusto". Così il premier Matteo Renzi presenta le nuove norme sugli statali

Statali, stretta per chi timbra ed esce

"Un provvedimento cattivo, ma giusto". Così il premier Matteo Renzi presenta le nuove norme sugli statali. Diventa legg infatti e la stretta sugli statali che timbrano il badge e poi vanno in palestra, a passeggio o a fare il secondo lavoro: 48 ore per essere sospesi, 15 giorni per difendersi e altri 15 per completare l'iter disciplinare. Il dirigente che gira la testa dall'altra parte rischia licenziamento e carcere. Questa norma contro i furbetti del cartellino "non c’era: se un dipendente timbra il cartellino, esce e se ne va può essere licenziato entro un mese ed entro 48 ore è sospeso", afferma il premier.

"Rode quando si vede che qualcuno va a timbrare in mutande, non è certo una bella scena...", ha aggiunto Renzi. Stretta anche sui dirigenti: "Per il dirigente che si gira dall’altra parte è previsto il licenziamento come sanzione già definita. Se mi freghi ti stango, se lavori bene premio il tuo lavoro", ha affermato il premier. Per quanto riguarda il decreto sui licenziamenti "in soldoni cosa accade - ha spiegato Renzi - chi viene beccato a timbrare il cartellino e ad andarsene vede finalmente finita la pacchia. Non c’è una lunga trafila. Da noi è stata chiamata una norma di buon senso: chi fa questo sta truffando lo Stato, la Regione, la Asl, quindi finalmente al punto in cui prendi e vai a casa c’è il licenziamento, in modo cattivo ma giusto". Insomma per gli statali arrivano tempi duri. La riforma è stata varata anche dal ministro per la Funzione Pubblica, Marianna Madia che ha affermato: "Per il dirigente che si gira dall’altra parte è previsto il licenziamento.

In automatico? Assolutamente sì".

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