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La stoccata di Feltri: “Quanto durerà Draghi? Finché non si romperà i c... di questi partiti”

Vittorio Feltri risponde alla domanda che tutti, in un modo o nell'altro, si fanno in queste ore e dà l'unica risposta finora possibile

La stoccata di Feltri: “Quanto durerà Draghi? Finché non si romperà i c... di questi partiti”

Nelle prossime ore, Mario Draghi dovrebbe salire al Quirinale per togliere la riserva sull'incarico e comunicare a Sergio Mattarella i nomi della sua squadra di governo. A meno di colpi di scena dell'ultimo minuto, entro questa settimana dovrebbe concludersi la crisi di governo che si è aperta ormai un mese fa. Non è ancora chiaro se di "alto profilo", come chiesto dal presidente della Repubblica, ci sarà solo Mario Draghi o anche la sua squadra. Da indiscrezioni che trapelano dai Palazzi pare che sarà un governo prevalentemente politico con alcuni tecnici e che a nessun leader di partito verranno affidate poltrone ministeriali. Il governo Draghi sarà di larghe intese ma gli equilibri al suo interno sono molto labili e il rischio di guerre intestine è fortissimo. Pertanto, la domanda è lecita: quando durerà?

Con il suo solito spirito e stile tagliente, Vittorio Feltri ha provato a dare una risposta a un quesito che tanti italiani in questo momento storico si stanno ponendo. "Tutti si chiedono quanto durerà il governo Draghi. Durerà finché il premier non si romperà i coglioni di questi partiti", ha scritto il fondatore del quotidiano Libero su Twitter. Uno scenario che tutti immaginano alla luce di quanto visto nelle ultime ore. Per Mario Draghi non sarà facile governare in un esecutivo come quello che sta formando, che per avere il via libera ha dovuto attendere la pronuncia del voto su Rousseau da parte del M5S. E mentre la base del Movimento 5 Stelle decideva se dare l'ok a Mario Draghi, Beppe Grillo pubblicava su Twitter un fotomontaggio di dubbio gusto con protagonisti proprio Mario Draghi e Sergio Mattarella. Nella mente del leader del M5S, il presidente del Consiglio incaricato ieri era talmente teso per l'esito del voto su Rousseau da minacciare di compiere un gesto estremo, con il presidente della Repubblica che cercava di farlo desistere.

È in questo clima che il presidente incaricato si prepara a governare e non è chiaro quale strategia deciderà di utilizzare. Cercherà di accontentare tutti, senza di contro scontentare gli altri, come un moderno Re Salomone, oppure userà il pugno di ferro e imporrà la sua personalità e il suo modus operandi? È presto per dirlo, ma un risultato Mario Draghi l'ha giù ottenuto. Ha fatto credere ai grillini di aver acconsentito a un nuovo ministero. In realtà, il tanto chiacchierato ministero della Transizione ecologica, fondamentale per l'appoggio del MoVimento a Mario Draghi, c'era già sotto forma di dipartimento.

E, ironia della sorte, era guidato da Grillo, che di nome fa Mariano.

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