Politica

Stop dei pediatri sulle unioni gay «Possibili danni ai figli adottivi»

Corsello, presidente dei medici dell'infanzia, si schiera: «Si è pensato ai genitori, non ai bimbi» L'organizzatore del Family day Gandolfini attacca: «Se la legge passa Alfano si deve dimettere»

C rescere con due genitori appartenenti allo stesso sesso può causare un danno all'evoluzione del bambino. Il parere decisamente sfavorevole della Società italiana di pediatria (Sip) sul modello di famiglia gay, due mamme o due papà, piomba come un macigno nel bel mezzo dell'aula del Senato dove si sta discutendo il disegno di legge sulle unioni civili. Un ulteriore motivo di attrito che incendia un confronto già molto duro. E se entrambi gli schieramenti, pro o contro la stepchild adoption, cercano di squalificare le tesi dei propri avversari, liquidandole come ideologiche sarà più difficile accantonare la presa di posizione di una società medica come semplice frutto di una posizione ideologica. E infatti per controbatterla interviene un medico: il presidente della Società italiana di psichiatria, Claudio Mencacci, per il quale però è semplicemente «prematuro esprimere opinioni scientifiche su situazioni sociali molto recenti».Ma che cosa dicono i pediatri Sip? Osservano come il dibattito sul ddl Cirinnà si sia mantenuto «su una sfera prevalentemente politica e ideologica». Quello che invece interessa ai pediatri è «comprenderei profili clinici e psicologici del bambino e dell'adolescente». Giovanni Corsello presidente della Sip, lo dice chiaramente: «Non si può escludere che convivere con due genitori dello stesso sesso non abbia ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale nell'età evolutiva». Corsello ricorda che «studi e ricerche cliniche hanno messo in evidenza che i processi di maturazione psicologica di un bambino possono rivelarsi incerti e indeboliti da una convivenza all'interno di una famiglia conflittuale ma anche di una famiglia in cui il nucleo genitoriale non ha il padre e la madre come modelli di riferimento». Una critica decisa che si conclude con un esplicito rimprovero alla scelta dei legislatori per aver considerato soltanto «i diritti della coppia o dei partner» dimenticando «l'interesse superiore del bambino». Il pediatra dunque invita alla cautela e a valutare caso per caso.Quelle di Corsello sono tesi azzardate sia per lo psichiatra Mencacci che sottolinea come sul tema «si stiano ancora raccogliendo dati» sia per il presidente dell'Osservatorio sulla salute per l'infanzia, Giuseppe Mele che ricorda come «la letteratura scientifica non sia univocamente schierata» né a favore né contro la famiglia con genitori dello stesso sesso.La bocciatura del modello genitoriale gay da parte dei pediatri non è una sorpresa per il neurochirurgo Massimo Gandolfini, presidente del Comitato difendiamo i nostri figlie e soprattutto principale promotore del Family day. «La psicologia evolutiva ha sempre sostenuto che il bambino ha bisogno delle due figure genitoriali: il padre e la madre - dice Gandolfini - Lo affermava Freud, non è una novità». Gandolfini, ricevuto al Viminale da Angelino Alfano prima del Family day, oggi ricorda al ministro dell'Interno le sue promesse. «Ci aspettiamo che Alfano e coloro che si sono dichiarati dalla nostra parte esercitino una forte pressione sul governo e sul Parlamento affinché il ddl sulle unioni civili non passi - afferma Gandolfini - Per noi quella della famiglia è la questione centrale. Dunque Alfano ma anche il premier Renzi e tutti quelli che sono al governo devono sapere che se non sono con noi sul fronte della difesa della famiglia noi non sosterremo le loro battaglie». Gandolfini fa riferimento anche al referendum istituzionale che si terrà in ottobre. «Se Renzi non sostiene la famiglia - attacca - non si aspetti appoggio per la sua riforma del Senato».E se il ddl Cirinnà verrà approvato il popolo del Family day chiederà ad Alfano e agli altri ministri dell'Ncd (Beatrice Lorenzin ed Enrico Costa) di dimettersi.

«Ci aspettiamo che Alfano mantenga le sue promesse - conclude Gandolfini - Le dimissioni dal governo sono l'ultima ratio ma noi auspichiamo che sia pronto anche a scelte politicamente difficili».

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