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Stop sgomberi, c'è la prima della Scala

Le occupazioni proseguono senza sosta, ma di fronte alla violenza lo Stato cede. Almeno fino a dopo le festività

Stop sgomberi, c'è la prima della Scala

Uno stop «strategico». Dopo gli sgomberi di immagine di martedì contro i centri sociali del Corvetto, il Corvaccio e Rosa nera, da cui provengono le due anarchiche denunciate per l'assalto al circolo del Pd dell'11 novembre, e quello in via Vespri Siciliani al Giambellino ci sarà una tregua nella morbida politica degli sgomberi. Due i motivi: allentare la tensione che si respira in città, che si è concretizzata non solo nella guerriglia urbana di questi giorni, ma anche in striscioni («200 sgomberi 200 barricate») e volantini («Sostieni il tuo squat, distruggi il tuo sindaco») e salvaguardare la Prima della Scala, «la Prima dell'Expo». Con i riflettori di tutto il mondo puntati sul tempio della lirica non è certo pensabile, per l'immagine dell'amministrazione, avere contestazioni, fumogeni o barricate né tanto meno raid e azioni violente. Così le parole pronunciate martedì dal prefetto Francesco Paolo Tronca alla firma del «Piano operativo di azione per la prevenzione e il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di edilizia residenziale pubblica», puntano a stemperare gli animi. «Non ci saranno né blitz né task force. Andremo avanti come abbiamo sempre fatto con gli sgomberi programmati» e ancora «L'abusivismo non è un problema di sicurezza, ma soprattutto di disagio sociale» ma «tradiscono» una linea piuttosto morbida, cui si aggiungono le ragioni di calendario.

Perché gli sgomberi degli squat anarchici rei di aver attaccato la polizia durante l'operazione in via Salomone e quelli in Vespri siciliani contro il racket delle occupazioni abusive si sono concentrati in queste settimane? Gli uomini sono quelli che sono, e da settembre Milano ha ospitato il Semestre italiano di presidenza del consiglio dell'Unione Europea, il vertice Euro-asiatico che ha visto sfilare in città 50 capi di stato e di governo. Ancora la partita Italia-Croazia di domenica scorsa, che si è conclusa con 16 arresti, il derby di domenica. Insomma le forze dell'ordine e la prefettura sono state sottoposte a uno sforzo straordinario. Come se non bastasse, all'orizzonte c'è la «prima» del 7 dicembre, un'altra prova per la tenuta della sicurezza nella nostra città. Inutile poi parlare del 1 maggio, giorno dell'apertura di Expo... Anche il sindaco si dice preoccupato: «Il livello di tensione sta crescendo, non solo a Milano ma in tutta Italia, e questa tensione rischia di concentrarsi contro l'Expo, come è stato per la Tav anche se si tratta di temi molto diversi».

«Scampato» il ponte di Sant'Ambrogio l'attività delle forze dell'ordine riprenderà: il lavoro è complesso e lungo e il patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica conta 89.496 appartamenti, di cui 79.742 occupati. Di questi 75.688 - secondo i dati ufficiali della Prefettura - sono occupati regolarmente, 4016 abusivamente e 38 senza contratto. I quartieri «caldi»: San Siro, Lorenteggio, Giambellino, Corvetto, Quarto Oggiaro, Molise-Calvairate. E se una decina di anni fa le case occupate abusivamente erano 6500, come ricorda l'ex prefetto Lombardi, ora presidente dell'Aler (l'azienda lombarda di edilizia residenziale), è vero anche che da gennaio a ottobre a sono stati, tanto per fare un esempio, 1278 i tentativi di occupazione di una casa popolare in città, 732 occupazioni abusive di alloggi popolari da gennaio a ottobre, che si sommano ai 4000 casi «storici» già citati. Numeri impressionanti che fanno impallidire i 200 sgomberi annunciati settimana scorsa.

Quanto costa uno sgombero? Circa 5000 euro in tutto, soldi che sono buttati se, come spessissimo accade, l'appartamento sigillato viene nuovamente violato.

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